Si avvicina la data del 15 giugno,
indicata nel DPCM del 17 maggio per la riapertura delle sale
cinematografiche, ma i protocolli inseriti all'interno delle
Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche,
Produttive e Ricreative emanate dalla Conferenza delle Regioni
in data 9 giugno "non permettono ancora alcuna sostenibilità
economica per i cinema. Sicuramente - scrive in una nota l'Anec,
l'associazione degli esercenti cinematografici - sono stati
fatti passi avanti con la deroga al distanziamento
interpersonale per la visione con i propri familiari, ma il
permanere dell'obbligo dell'uso della mascherina anche dopo aver
preso posto in sala rimane incomprensibile. Le misure per le
sale cinematografiche impongono il distanziamento di almeno un
metro e, così come previsto in altre attività commerciali, si
ritiene che al momento della occupazione del posto in sala il
cliente possa rimuovere la protezione delle vie aeree, al pari
di quanto definito per il settore della ristorazione". Parti
integranti ed imprescindibili dell'esperienza cinematografica
dello spettatore sono la visione in compagnia e il consumo di
prodotti durante la proiezione. Il permanere dell'obbligo di
indossare la mascherina all'interno della sala, durante tutta la
visione del film non permette la ripartenza, compromettendo
l'esperienza cinematografica del pubblico e minando uno dei
cardini chiave dell'economia delle sale cinematografiche. I
cinema intenzionati a riaprire la prossima settimana rimarranno
chiusi, in queste condizioni, sottolinea l'Anec.
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