Per la senatrice a vita Liliana
Segre, ex deportata dei campi di concentramento nazisti, gli
haters, anche quelli che la prendono di mira con circa 200
messaggi razzisti al giorno, "sono persone per cui avere pena e
vanno curate". Liliana Segre lo ha detto al suo arrivo a un
seminario all'Università Iulm di Milano: "Sono una persona
civile, non conosco altro linguaggio che quello", ha aggiunto.
'Si possono recuperare persone come quelle?', le è stato
chiesto. "La speranza in una nonna c'è sempre, ma la realtà
qualche volta si abbatte sopra la speranza con una bastonata
tremenda. Io di bastonate ne ho prese tante e sono ancora qui",
ha risposto. La peggiore bastonata? "Quando hanno ucciso mio
padre".
"Ogni minuto va goduto e sofferto - ha proseguito - bisogna
studiare, vedere le cose belle che abbiamo intorno, combattere
quelle brutte, ma perdere tempo a scrivere a un 90enne per
augurarle la morte... Tanto c'è già la natura che ci pensa".
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