Si asciuga gli occhi Alain Delon
per gli applausi scroscianti che arrivano dalla sala, per le
persone che gli vengono in mente mentre parla, tutte ormai
scomparse. Sopravvivere al proprio passato è praticamente
impossibile se sei un mito come Delon. Una grande fatica
sicuramente che comporta alti e bassi, momenti di humor e di
tristezza. "Non volevo questa Palma d'oro, non spetta a me ma ai
registi che mi hanno diretto, a Visconti, a Rene Clement, a
Melville, a Jacques Deray. Loro non ci sono piu' e io la accetto
per loro" dice l'attore premiato alla carriera. "Devo tutto alle
donne, ho fatto questa carriera per loro", ammette. 83 anni,
applaude la sala che e' in piedi per lui. "Ho cominciato per
caso, non avevo la vocazione come altri attori di quegli anni
come Lino Ventura o Burt Lancaster o Jean Gabin''. Mi ero
arruolato, ero tornato dall'Indocina e non avevo ancora un
lavoro. Mi salvo' una giovane attrice Brigitte Auber. Nel '57,
senza un film venni con lei per la prima volta a Cannes''.
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