Theresa May afferma di essere
disponibile a un "dialogo costruttivo e senza precondizioni" con
le opposizioni su un piano B sulla Brexit. Ma lamenta il forfait
del leader dell'opposizione laburista Jeremy Corbyn, insistendo
che un no deal può essere escluso solo sulla base
dell'approvazione di un accordo, mentre ha escluso che la
richiesta di un rinvio dell'uscita dall'Ue del 29 marzo possa
essere rivolta a Bruxelles senza la preliminare indicazione di
una nuova bozza d'intesa. Un secondo referendum sulla Brexit
"minerebbe la fiducia" del popolo britannico nella politica: lo
ha ribadito la premier riconoscendo che alcuni deputati le hanno
suggerito questa soluzione nei suoi colloqui allargati di questi
giorni con esponenti di tutti i partiti, ma si è dichiarata
fiduciosa che essa non abbia il sostegno della maggioranza della
Camera.
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