Parola alle difese nell'udienza
preliminare in corso dinanzi al gup di Trani sulla strage
ferroviaria che il 12 luglio 2016 causò tra Andria e Corato la
morte di 23 persone il ferimento di altri 51 passeggeri. L'ex
presidente del cda di Ferrotramviaria, il conte Enrico Maria
Pasquini, si è difeso sostenendo che, quando è avvenuto
l'incidente, non ricopriva quel ruolo ormai da tre anni. A lui e
agli altri dirigenti della società la Procura di Trani contesta
di non aver adeguatamente valutato i rischi, violando una serie
di norme sulla sicurezza. Non avrebbero cioè programmato
l'adeguamento tecnologico di quella linea a binario unico e che
funzionava con il sistema del blocco telefonico. Per la strage
rischiano il rinvio a giudizio 17 persone tra dirigenti e
dipendenti della società Ferrotramviaria e del Ministero, oltre
alla stessa società Ferrotramviaria.
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