Da Monaco a Vienna, da Praga a Roma,
l'onda lunga delle Secessioni è al centro di una grande mostra
allestita fino al 21/1 a Rovigo, a Palazzo Roverella. Per la
prima volta in Italia viene dedicato un simile approfondimento
ai grandi movimenti modernisti che animarono l'Europa del primo
'900, un indagine però che mira a evidenziare come, più che di
stili, si trattasse di battaglie 'politiche' nel sistema
dell'arte dell'epoca.
Ne è convinto il curatore Francesco Parisi, che ha messo a
punto un'attenta selezione di opere in collaborazione con
prestigiose istituzioni museali quali l'Albertina, la Klimt
Foundation, il Museo Villa Stuck, la Narodni Galerie al fine di
proporre al pubblico una panoramica esaustiva delle Secessioni,
sviluppatesi in quattro capitali europee, evidenziando però
differenze, affinità e tangenze del primo, vero scambio
culturale europeo. Basti pensare a Gustav Klimt e a Egon Schiele
che esposero alle mostre della Secessione Romana o a Segantini
che partecipò alle esposizioni viennesi.
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