La Formula 1 "non metterà mai il
bavaglio ai piloti". A meno di un mese dal via del mondiale
delle monoposto, l'ad del Circus, Stefano Domenicali, prova
a rasserenare gli animi dopo che la Fia ha annunciato un giro
di vite che vieta le dichiarazioni politiche agli atleti.
Domenicali, in un'intervista al britannico Guardian è stato
inequivocabile nell'affermare che i proprietari della F1
sostengono i piloti liberi di parlare delle questioni in cui
credono e che si aspetta che la federazione internazionale
chiarisca òla sua posizione in merito a breve.
A dicembre la Fia ha aggiornato il suo codice sportivo,
vietando ai piloti di fare dichiarazioni o commenti "politici,
religiosi o personali" senza un'autorizzazione. Negli ultimi
tempi i piloti come Lewis Hamilton e Sebastian Vettel, tra gli
altri, hanno utilizzato i loro social per mettere in risalto
questioni come la diversità, l'inclusività e l'ambiente.
Domenicali crede fermamente che questo abbia portato beneficio
per lo sport e la sua organizzazione. "Tutti vogliono parlare in
modo da avere la platea per dire quello che vogliono nel modo
giusto - ha sottolineato Domenicali -. Abbiamo un'enorme
opportunità grazie alla posizione del nostro sport che è sempre
più globale e multiculturale. Stiamo parlando di 20 piloti, 10
team e tanti sponsor, hanno idee e visioni diverse. Non posso
dire che uno ha ragione, uno ha torto, ma è giusto, se
necessario, offrire loro una spazio per esprimere le loro
opinioni in modo aperto. Non cambieremo questo approccio come
sport. Questa dovrebbe essere la linea del nostro sport, dare a
tutti la possibilità di parlare nel modo giusto, non con toni
aggressivi o per offendere ma con rispetto".
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