Ancora trenta giorni e poi si farà
sul serio. Luciano Spalletti, però, già la prossima settimana
dovrebbe diramare la lista dei convocati per l'Europeo.
Probabilmente il 21 maggio, anche se la data potrebbe slittare
di qualche giorno. Intanto nella testa del ct le chiamate sono
praticamente pronte. "All'80% sono fatte - ha spiegato Spalletti
a un mese dall'esordio con l'Albania a Euro2024 -. Ma poi c'è
una finestra del 20% in cui siamo sempre pronti ad abbracciare
chi vuole starci dentro o far uscire chi pensa che la nazionale
sia un giochino personale".
Il messaggio è subito chiaro: gli atteggiamenti devono essere
quelli giusti perché il risultato è importante "ma per me sarà
fondamentale, quando torneremo, che la gente ci dica "siamo
orgogliosi di voi". Questo è quello a cui dobbiamo ambire al di
là del risultato", ci ha tenuto a sottolineare il commissario
tecnico azzurro. Batte forte sul senso di italianità. "C'è
bisogno di appartenenza - ha aggiunto -. A quelli che restano a
casa dobbiamo dimostrare questo ed essere all'altezza della
situazione. I tifosi non devono avere la sensazione di avere a
che fare con bambini viziati, ma con ragazzi serissimi".
In Germania, poi, l'Italia ci arriverà da campione in carica
e Spalletti ne è certo: "Sarà uno stimolo in più, perché anche
l'Italia nel 2021 non era tra le più forti sulla carta. Poi é
diventata una squadra speciale". Sulle convocazioni, invece,
respinge le influenze esterne. "Io vinco se faccio una squadra
forte. Non voglio essere amico dei giocatori se gli do la maglia
della Nazionale", ha precisato. Nelle chiamate della prossima
settimana, però, ci saranno 3-4 in più rispetto ai 26 che poi
partiranno per la Germania. Anche perché il 2 giungo ci sarà il
recupero della gara tra Atalanta e Fiorentina, dunque se ci
dovessero essere dei convocati di quelle due squadre, il gruppo
sarebbe completo solo a partire dal 4 giugno, quando l'Italia
affronterà l'amichevole con la Turchia prima dell'Europeo. "Ma
su questo recupero non possiamo farci nulla, non deve crearci
alibi", ha detto ancora Spalletti. Sulle singole scelte non
entra nel dettaglio. Ma se Lucca "cresce", di Scamacca fa capire
come sia difficile rinunciarci in un momento così. "Gianluca sta
un po' nell'80% delle convocazioni fatte e un po' nel 20%, come
tuitti. Certo se è questo è difficile…". La frase non la
completa, ma il senso è chiaro: difficile rinunciarci e non
dargli una maglia da titolare. A patto che la Nazionale non sia
"un giochino personale". Ma questo è un concetto che vale per
tutti. Italia avvisata.
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