"La responsabilità è mia.
Ci siamo consegnati nelle mani dell'Empoli che sapevano esse
assatanato". Così il tecnico del Napoli Francesco Calzona, dopo
la sconfitta contro l'Empoli. "È la testa che non funziona -
aggiunge -. I test che facciamo settimanalmente parlano di una
squadra che sta bene. Questa squadra si porta dietro scorie di
un'annata balorda. Io sto provando anche con mezzi duri a
scuoterla. Pensavo di poter fare di più. Adesso dobbiamo
lavorare. Starò addosso ai giocatori. Siamo in debito con una
città intera. E con la società perché il club ci paga. Bisogna
essere uomini e professionisti. E non possiamo terminare il
campionato così". Per Calzona "non ha funzionato l'approccio
alla partita che è stato feroce fa parte dell'Empoli, noi siamo
entrati molli in campo, non abbiamo affondato, siamo stati
timidi, è inconcepibile".
Sulla possibilità di raggiungere la Champions per
l'allenatore del Napoli "se le perdiamo è difficile pensare di
arrivare a questo traguardo, dobbiamo cercare di onorare la
maglia, dare di più, entrare in partita prima". Calzona si
rivolge anche ai tifosi: "Chiedo scusa ai tifosi del Napoli, a
quelli che ci seguono in trasferta e fanno sacrifici per
sostenerci, domenica avevamo 51mila tifosi allo stadio, la
contestazione ci sta tutta e la dobbiamo accettare. I tifosi del
Napoli fanno contestazioni equilibrate e posso solo ringraziarli
e chiedere scusa per questo finale di stagione non bello".
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