(di Stefano Arosio)
Mancini capoccia: come nel derby
con la Lazio e in altre tre occasioni è ancora un gol di testa
del difensore a decidere le sorti della Roma. Nessuno è decisivo
come lui nell'Europa che conta, proprio quella che ora vede De
Rossi più vicino alla semifinale. Finisce 0-1 al Meazza, con la
consapevolezza che se non ci fosse stato San Siro, non ci
sarebbe stato De Rossi. Perché è qui che a gennaio, la tripletta
francese del Milan coincise con l'addio a José Mourinho.
La spinta di San Siro, per l'andata dei quarti di finale di
Europa League, questa volta è protagonista e non solo
spettatrice di quel che avviene sul palcoscenico europeo. Si
gioca in un clima da Champions, perché la posta in palio è alta
e i 22 del campo dimostrano di averlo ben presente sin dai primi
scambi: almeno sino al fischio d'inizio scoppiano di salute le
squadre, scoppiano anche gli spalti del Meazza, davanti a un
Milan che s'era presentato con una striscia di 7 vittorie
consecutive e a una Roma giunta al Meazza con un'imbattibilità
lunga 270 minuti. Figlia innanzitutto proprio di De Rossi, che
dal suo arrivo in panchina ha portato in dote 8 vittorie e un ko
in 11 uscite di campionato.
Anche nel giovedì d'Europa, più che un trattato di Roma, è un
trattato di De Rossi: l'ex centrocampista la vince scegliendo di
portare scompiglio nella trequarti, posizionando Dybala in una
posizione fastidiosa per il Milan, ma soprattutto posizionando
l'ex El Sharaawy in corrispondenza della corsia sinistra
rossonera, quella che dovrebbe avere in Theo Hernandez e Leao
gli elementi di maggior imprevedibilità. Arriva però da destra
la prima occasione del match, con Loftus-Cheek che di tacco
libera al tiro Reijnders per il tuffo basso di Svilar. Si gioca
a ritmi alti e reparti stretti e quando la Roma cerca di
impostare dal basso, il primo a portare pressione è Bennacer,
uno che 364 giorni prima decise l'altro euroderby, quello dei
quarti di Champions contro il Napoli. La prima grande occasione
è al quarto d'ora: Lukaku affonda a destra in posizione
contestata dal Milan (e che vale il giallo a Pioli), scarica per
Dybala e Gabbia devia chiamando Maignan al colpo di reni. Sul
corner, il gol: Mancini stacca di testa tutto solo e devia
nell'angolino il tiro dalla bandierina di Dybala. La testa poco
dopo ce la mette due volte anche Lukaku, per salvare sulla linea
di porta romanista. Un paio di affondi romanisti, un tiro di
Dybala e una nuova conclusione di Reijnders mandano al cambio
campo, ma non al mutamento degli equilibri. Le prime chance
della ripresa passano da un sinistro di Pellegrini e un destro
di Cristante. Fuori dallo specchio anche il colpo di testa di
Theo su corner, sui pugni di Svilar l'ennesimo destro di
Reijnders. Vicino al gol anche Adli con un tiro cross alzato in
angolo dal portiere romanista, prima che Leao lasci il campo tra
i fischi, poi zittiti dalla curva con un coro a lui intonato.
Chukwueze, che del portoghese prende il posto, a 3 minuti dallo
scadere semina il campo in area e serve una palla che Giroud
spara sulla traversa da due passi.
Finisce così. E inizia una pausa di una settimana, prima dei
90 minuti che valgono la semifinale. Per la Roma, ritorno senza
Cristante, squalificato. Per il Milan, ultimo appello 96 ora
prima del derby che potrebbe dare la seconda stella ai cugini
nerazzurri.
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