/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Le calciatrici spagnole firmano la pace, due dicono di no

Le calciatrici spagnole firmano la pace, due dicono di no

Riunione nella notte sblocca la crisi: 21 su 23 tornano in campo

MADRID, 20 settembre 2023, 21:44

Marcello Campo

ANSACheck

Le calciatrici spagnole rientrano in Nazionale © ANSA/AFP

Le calciatrici spagnole rientrano in Nazionale © ANSA/AFP
Le calciatrici spagnole rientrano in Nazionale © ANSA/AFP

Una riunione notturna lunga sei ore in un mega hotel di Valenza, tra il sottosegretario allo sport Victor Francos e le giocatrici, ha sbloccato l'impasse sancendo la pace tra la Federcalcio spagnola e la Nazionale femminile campione del mondo. Alla fine la protesta è rientrata e ventuno giocatrici sulle 23 convocate hanno accettato di volare a Goteborg dove torneranno a vestire la maglia "roja" contro la Svezia. Solo due calciatrici, María Pilar León e Patricia Guijarro, hanno detto di no all'accordo e in mattinata hanno lasciato la squadra. Ad ogni modo, per il loro gesto, non riceveranno alcuna sanzione. Si tratta delle due leader dell'ala dura. Nessuna di loro ha partecipato ai Mondiali perché avevano già rinunciato alla Nazionale per divergenze con l'ex ct Jorge Vilda.

"Questo non è stato il modo giusto di tornare, non ci sentiamo in condizione di rimanere qui", ha detto la prima a cronisti, all'uscita dell'hotel. "Per come sono andate le cose, mentalmente una non si sente di essere qui presente", ha aggiunto Guijarro. Alla base della pace c'è un'accordo siglato dalla Federcalcio e dal Consiglio Superiore dello Sport con l'impegno concreto ad affrontare seriamente temi come le "politiche di genere, la promozione della parità salariale o qualità delle infrastrutture".

Le giocatrici hanno chiesto cambi profondi e immediati nella struttura federale, richiesta che la Federazione ha accolto pienamente anche se, al momento, non è stata presa alcuna decisione concreta. Un primo segno di discontinuità da parte della Federcalcio è arrivato a mezzogiorno con una decisione solo nominalistica, ma dal forte significato simbolico: ambedue le Nazionali spagnole, quella femminile come quella maschile, si chiameranno 'Selección Española de Fútbol'. Viene abolita, pertanto, la denominazione specifica di "Nazionale di calcio femminile". "Vogliamo che, al di là di un passo simbolico - ha spiegato il presidente ad interim Pedro Rocha - ciò implichi un cambiamento di concezione e il riconoscimento che il calcio è calcio, indipendentemente da chi lo pratica". 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza