"La decisione è storica. Per la
violazione del fair play finanziario non è mai stata presa
dall'Uefa fino ad ora una decisione tanto pesante, se si esclude
la sospensione per due anni del Manchester City nel febbraio
2020, cassata cinque mesi dopo dal Tas (Tribunale arbitrale
internazionale) e ridotta a una sanzione pecuniaria". Ad
affermarlo è l'avvocato Cesare Di Cintio, esperto di diritto
sportivo e dal 2014 patrocinante in Cassazione, a proposito
della decisione Uefa di escludere la Juventus dalle coppe per la
stagione 2023-2024, precludendole quindi la Conferenze League,
insieme a una multa da 10 milioni di euro. "La Juve invece non
ricorrerà al Tas, quindi la sospensione farà giurisprudenza: è
un dato importante a livello giuridico, perché annulla il
settlement agreement" aggiunge il legale.
"Nel complesso - commenta sulla decisione Uefa - è il male
minore che si poteva prevedere. Penso sia saggia la decisione di
evitare il ricorso da parte del club, perché dal punto di vista
sportivo permette di raggiungere gli obiettivi di poter puntare
alla qualificazione in Europa la stagione dopo. Credo che sia
stato apprezzato l'atteggiamento successivo alle dimissioni del
precedente board Juve. La presa di distanza dalla Super Lega
deve avere pesato in maniera significativa sulla decisione". A
proposito degli ulteriori potenziali 10 milioni di ammenda, "ci
saranno, solo se la Juve non rispetterà nuovamente il fair paly
finanziario" ha sottolineato.
"La Juventus - conclude - è dunque riuscita a contenere un
percorso giudiziale che appariva più complesso".
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