La Champions League per completare uno storico treble, la tripletta, eguagliando l'impresa riuscita in Inghilterra solo ai cugini dello United, ma anche per certificare l'ascesa del Manchester City nel gotha del calcio internazionale. "L'ho ripetuto molte volte: vincere in Europa significa portare questo club ad un altro livello", la sentenza di Pep Guardiola, che a pochi giorni dall'appuntamento di Istanbul con l'Inter, pur dicendosi fiducioso e ottimista, fa esercizio di prudenza, riservando grandi elogi alla squadra di Simone Inzaghi. Reduci dal trionfo in Premier League, il quinto nelle ultime sei stagioni, e dalla conquista della Fa Cup, i Citizens sono i grandi favoriti per la finale di sabato: allibratori e opinionisti concordano quasi all'unanimità nei pronostici. E' poi l'occasione per il City di riscattare la delusione della finale del 2021, persa contro il Chelsea. "Due anni fa eravamo arrivati a quella partita dopo aver perso due volte contro il Chelsea, avevamo più dubbi. Ci sono analogie tra come giocava quel Chelsea e l'Inter, entrambe si schierano con la difesa a cinque - l'analisi di Guardiola -. Noi favoriti? Siamo abituati, e non vedo perché dovrebbe essere un rischio accettare quel ruolo. Ma conosciamo il valore dei nostri prossimi avversari". Dopo le due Champions vinte alla guida del Barcellona, Guardiola insegue il tris mancato alla guida del Bayern Monaco e che varrebbe la consacrazione del suo settennato inglese. "Ma ogni finale è una partita completamente differente. Dovremo capire che partita giocare perché ci attendono tantissime difficoltà - ha sottolineato il tecnico catalano -. Non è facile superare il sistema difensivo dell'Inter. Dovremo avere un gran ritmo, ma anche essere pazienti, perché più trascorrerà il tempo e più potrà aumentare la tensione". Se preoccupano le condizioni del terzino Kyle Walker, che soffre di un forte mal di schiena, sarà certamente in campo Erling Haaland, l'uomo in più di questo City, già a segno 52 volte nell'attuale stagione ma che sa di essere stato acquistato in particolare per raggiungere il traguardo della Champions. Ma Guardiola, più che sui suoi giocatori ("sono immensamente grato per quanto hanno fatto fin qui"), ha preferito soffermarsi sulle qualità dei nerazzurri. "Chi sottovaluta l'Inter sbaglia, perché in Italia è una squadra abituata a controllare le partite, e noi dovremo anche saperci difendere molto bene. È una finale contro una squadra top. Ho fiducia e sono ottimista, ma allo stesso tempo sono consapevole delle difficoltà che ci attendono e delle qualità dei nostri prossimi avversari". Per l'Inter è l'occasione di arricchire il palmares con il quarto trofeo continentale, mentre per il City sarebbe una prima volta assoluta. "L'Inter è una squadra con una grande storia, ma in una partita secca la storia non conta: vincono i migliori. Non conta neppure quello che hai fatto nella fase a gironi, nei quarti di finale, nella scorsa stagione, in Premier League o in FA Cup. È una singola partita". Senza che si trasformi però in un'ossessione: "È un sogno essere di nuovo in finale. Cercheremo di fare del nostro meglio, perché sappiamo che la finale dipende da come ti comporti nei 90 minuti: vincono i migliori".
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