Se negli Stati Uniti il golf non s'è
mai fermato completamente durante la pandemia e il lockdown (la
percentuale dei percorsi di gara aperti è salita al 58%), in
molti paesi d'Europa la situazione è completamente diversa.
Dalla Francia alla Spagna, circoli ancora chiusi e incertezze
sulle riaperture. Entrambe le federazioni hanno inviato un
protocollo per la riapertura dei Club ai rispettivi governi. Il
documento redatto da quella iberica, rispetto a quello di molte
altre federazioni, prevede anche l'utilizzo dei carrelli a
livello individuale o familiare.
Per il resto, le linee guida sono un po' quelle già in vigore
negli Stati Uniti tra prenotazioni online o via telefono e
pagamenti con carta di credito via internet o smartphone.
Spogliatoi chiusi, così come le Club House, i bar e i
ristoranti. E partenze di gioco ogni 5 minuti. Divieto assoluto
di stringersi le mani, di toccare le bandiere. E ancora: nessun
rastrello per riparare i bunker.
Situazione per certi versi simile in Francia dove i circoli
potrebbero riaprire, con un graduale processo di deconfinamento,
dal 11 maggio. Chiuso dal 15 marzo, il Le Golf National di
Guyancourt (vicino Parigi), teatro della Ryder Cup 2018), fiore
all'occhiello del green francese, da ormai 45 giorni è al lavoro
per garantire un campo sempre più "magnifico dopo la
riapertura". Questa la rivelazione all'Equipe di Hugo Senlis,
capo squadra dell'Albatros, il percorso di punta del circolo.
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