La scuola? Una buona base per la costruzione del futuro dei giovani. O quasi. Perché se oltre il 70% degli studenti italiani ne sembra convinto, il restante 30% lo è decisamente meno. Allora tanti di loro si sbizzarriscono nel proporre idee per migliorarla: dalla struttura alla didattica, passando per l'orario scolastico, non sono rare le volte in cui i nostri teen guardano all'estero, in particolare al modello americano.
Lo raccontano circa mille ragazzi delle superiori che hanno risposto a una web survey di Skuola.net. Come accade nei celebri licei americani, circa la metà degli intervistati vorrebbe avere un armadietto tutto per sé. Tutti gli altri si dividono in maniera abbastanza equa tra coloro che vorrebbero riempire le mura scolastiche con murales in perfetto stile street art (10%), quelli che sognano di avere i banchi disposti a isole (9%) e quelli a cui invece piacerebbe sedere su sedie ergonomiche o che si usassero energie rinnovabili per riscaldare la scuola (entrambe con l'8% di preferenze).
Avere classi con finestre più grandi e maggiormente esposte alla luce del sole è invece il desiderio del 6% del campione, mentre un altro 2% pensa a una scuola con banchi e sedie anche nei corridoi e negli androni. Non manca tuttavia chi si accontenta di quello che ha: il 9% non cambierebbe le cose di una virgola.
Il sogno americano degli studenti italiani continua quando si parla di orario scolastico. La maggioranza (26%) lo vorrebbe più flessibile e facilmente adattabile al piano di studi di ogni singolo alunno. Un'altra buona fetta (23%) dice che non dovrebbe partire prima delle 10 del mattino. Per 1 intervistato su 10 si dovrebbe inoltre prevedere il dopo scuola facoltativo, con tanto di corsi di recupero, mentre ben il 16% accetterebbe di buon grado giorni di scuola più lunghi, pur di rimanere a casa il sabato. Presenti anche qui quelli che non cambierebbero nulla rispetto al loro orario scolastico attuale (15%).
Cosa vorrebbero studiare? Più di 1 su 5 vorrebbe introdurre, fin dal primo anno e per l'intero ciclo di studi, un'ora a settimana di educazione sessuale e sentimentale, mentre circa il 19% preferirebbe invece lezioni regolari di orientamento al mercato del lavoro. Dato che non stupisce, perché la percezione di una divergenza tra il mondo della scuola e ciò che viene dopo torna se si si chiede ai ragazzi quali siano, a loro parere, i punti deboli del sistema istruzione: "Credo che nella mia scuola manca fare qualcosa di pratico", "non ci prepara a entrare nel mondo del lavoro", "la scuola ti dà l'opportunità di migliorare te stesso e di approfondire le tue conoscenze, ma il mondo del lavoro non è solo studio", "nel mondo del lavoro occorrono capacità che non apprendi sui banchi di scuola".
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