/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Hacker e start-up, l'unità speciale per i dispersi

Hacker e start-up, l'unità speciale per i dispersi

Al setaccio telefonini e immagini, le big tech con l'esercito

TEL AVIV, 20 ottobre 2023, 20:25

dell'inviata Laurence Figà-Talamanca

ANSACheck

Hacker e start-up, l 'unità speciale per i dispersi © ANSA/Getty Images via AFP

Hacker e start-up, l 'unità speciale per i dispersi © ANSA/Getty Images via AFP
Hacker e start-up, l 'unità speciale per i dispersi © ANSA/Getty Images via AFP

Non solo intelligence militare e servizi di sicurezza. Determinato a individuare i dispersi e gli ostaggi dell'attacco di Hamas del 7 ottobre, Israele ha arruolato le principali compagnie di high-tech e cybersecurity del Paese, come l'Nso (creatore del controverso spyware Pegasus) e Rayzone, aziende leader nei settori dell'intelligenza artificiale e Osint (Open source intelligence) come Cobwebs o, ancora, nel riconoscimento facciale come AnyVision. Grandi aziende vicine a piccole start-up, centinaia di riservisti della celebre unità 8200, ma anche civili, ricercatori, hacker o semplici volontari con nessuna esperienza nella difesa ma con il pallino dell'informatica e particolari capacità digitali.
    Dal primo giorno, subito dopo la mattanza di Hamas, è stata istituita 'l'Unità di intelligence per localizzare i rapiti e le persone disperse', guidata dal generale Nitzan Alon, impegnata 24 ore su 24 nella "missione più sensibile e dolorosa" per Israele: localizzare dispersi e rapiti e riportarli a casa. Ad oggi si contano 203 ostaggi confermati, ma il portavoce dell'esercito, Daniel Hagari, ha riferito che mancano all'appello "oltre 100" persone. Potrebbero essere state sequestrate dai terroristi, decedute ma non ancora identificate, altre ancora sono pezzi di corpi rimasti tra le ceneri delle loro case: due settimane dopo, i volontari dell'associazione religiosa di pronto intervento Zaka continuano a passare al setaccio le comunità a ridosso della Striscia di Gaza alla ricerca di resti umani.
    "Si tratta di uno sforzo complesso, difficile e impegnativo: include sfide di intelligence e operative, raccogliamo ogni piccola informazione", ha spiegato il generale Alon. Il cervello dell'operazione, riferisce Haaretz, si concentra tra Tel Aviv e Herzliya, una piccola Silicon Valley di Israele. Secondo il quotidiano, persino Pegasus - il sistema israeliano nato per motivi di sicurezza e difesa, ma poi utilizzato per spiare governi, attivisti e giornalisti - è stato aggiornato per meglio adattarsi meglio a questa "top priority" dell'esercito.
    In una sorta di cyber-war room affluiscono e si incrociano dati e liste di nomi, si analizzano i segnali degli smartphone e i loro spostamenti dall'ultima geolocalizzazione prima dell'assalto, si guardano e riguardano con l'aiuto dell'Ia e del riconoscimento facciale le immagini di tutti i social media, le foto e i video pubblicati dalle vittime, dai testimoni, o anche dagli stessi terroristi prima e dopo quelle ore di sangue. Con il rischio, sottolinea ancora Haaretz, che i telefoni degli israeliani in mano a Hamas siano una fonte di informazioni per il nemico.
    Ma trovare i civili, vivi o morti, riportarli alle loro famiglie o dar loro una degna sepoltura, è adesso "il compito più importante". "Sono concentrato anima e cervello su questa missione, insieme a centinaia di persone. Non ci fermeremo un solo attimo - ha promesso il generale - finché non troveremo il modo di riportare a casa i nostri cari". 
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza