Il Comune di Pontedera ha negato l'autorizzazione del suolo pubblico a Fratelli d'Italia perché il partito ha sì presentato la richiesta sull'apposito modello, ma "'sbianchettando' la parte di una dichiarazione in cui si richiama il rispetto di norme nazionali in vigore che vietano sia la ricostituzione del partito fascista che la propaganda di istigazione all'odio razziale", rendendo la richiesta "irricevibile". Lo ha scritto in un post su Facebook il sindaco Simone Millozzi, in risposta alle proteste della leader di FdI Giorgia Meloni.
"Non è il Comune, ma la Questura che autorizza o nega una manifestazione politica - afferma Millozzi - nel caso di specie la manifestazione politica si è svolta regolarmente. Se oltre la manifestazione viene richiesta l'installazione di palchi, gazebo o pedane sul suolo pubblico è il Comune tenuto a rilasciarne l'autorizzazione". Ed è a quel punto che gli uffici del Comune, ha spiegato il sindaco, "informano Fratelli d'Italia che la richiesta così artefatta è irricevibile".
Attacca la presidente di Fratelli d'Italia e candidato premier, Giorgia Meloni. "Prove tecniche di regime. In Toscana il sindaco Pd di Pontedera ha negato a Fratelli d'Italia l'autorizzazione per una manifestazione perché sostiene che siamo un movimento che viola il divieto di ricostituzione del partito fascista - afferma -. Chiediamo al presidente della Repubblica Mattarella, al presidente del Senato Grasso, al presidente della Camera Boldrini, al presidente del Consiglio Gentiloni, al ministro dell'Interno Minniti un intervento chiaro e netto. Vogliamo sapere se è possibile impedire al quinto partito italiano, presente in Parlamento e che raccoglie milioni di voti di fare campagna elettorale".
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