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Quirinale, Mattarella: "Troppe emergenze, ho il dovere di non sottrarmi"

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Quirinale, Mattarella: "Troppe emergenze, ho il dovere di non sottrarmi"

Letta: 'Ha fatto una scelta di generosità'. Draghi: 'E' opportuno per il bene e la stabilità del Paese'

ROMA, 29 gennaio 2022, 08:03

Fabrizio Finzi

ANSACheck

Il rieletto Presidente lascia il Quirinale - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il rieletto Presidente lascia il Quirinale - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il rieletto Presidente lascia il Quirinale - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Il senso di responsabilità mi impone di non sottrarmi e prevale sulle mie idee ed anche sulla vita privata". Queste le prime parole del presidente Sergio Mattarella a pochi minuti dalla sua rielezione. Un brevissimo discorso denso di significato e che non elude gli interrogativi che hanno segnato queste settimane, a tratti frenando i partiti nel riproporre il suo nome. cioè il suo reiterato "no" alla rielezione. 

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Parla di dovere, di emergenze in atto e della necessità di "interpretare" le esigenze dei cittadini che sono clamorosamente emerse attraverso la spinta del Parlamento che ha travolto i partiti incapaci di esprimere un nome alternativo. Forse per questo il capo dello Stato ha esordito ringraziando proprio il Parlamento e i delegati delle Regioni per la "fiducia" espressa nei suoi confronti. Ma il cuore del suo brevissimo discorso agli italiani si basa su una premessa: "I giorni difficili trascorsi per l'elezione della presidenza della Repubblica nel corso della grande emergenza che stiamo tuttora attraversando sul versante sanitario, su quello economico, su quello sociale richiamano al senso di responsabilità e al rispetto delle decisioni del Parlamento".

Emergenze gravi e, soprattutto, ancora in atto che si associano alla necessità di non frenare la crescita del Paese mentre sono in arrivo i fondi del Pnrr. Pressioni non trascurabili che avrebbero con tutta probabilità investito anche l'esecutivo e minacciato la fine anticipata della legislatura. Ecco perchè il presidente, dopo una profonda riflessione, ha deciso di non persistere nel suo diniego. La chiamata del Parlamento si trasforma così in un dovere per un uomo delle istituzioni come Mattarella: "queste condizioni impongono di non sottrarsi ai doveri cui si è chiamati e naturalmente devono prevalere su altre considerazioni e su prospettive personali differenti, con l'impegno di interpretare le attese e le speranze dei nostri concittadini"

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