Emmanuel Macron tende la mano al mondo della cultura duramente colpito dalla crisi legata al Covid-19. Mentre la Francia si appresta ad entrare nella fase 2, con la riapertura progressiva di numerose attività a partire dall'11 maggio, il luoghi della cultura - tra teatri, cinema, concerti, festival, musei, set cinematografici - restano invece sprangati, fino a nuovo ordine, anche a causa dell'impossibilità di garantire le misure di sicurezza legate al distanziamento sociale. Il capo dello Stato tenterà dunque di rassicurare gli addetti ai lavori, magari proponendo aiuti specifici, nel corso di una videoconferenza organizzata questa mattina con diversi esponenti nel campo culturale, insieme con il ministro della Cultura Franck Riester e i colleghi responsabili dell'Economia, Bruno Le Maire e del Lavoro Muriel Pénicaud. Il 18 marzo scorso, la Francia aveva annunciato un primo "aiuto d'urgenza" di 22 milioni di euro per sostenere il settore della cultura "duramente colpito" dal nemico invisibile che scuote la Francia, l'Europa e il resto del mondo. Un primo stanziamento (10 milioni di euro per la musica, 5 milioni per lo spettacolo, 5 milioni per i libri e 2 milioni per le arti figurative) a cui seguiranno "altre misure specifiche", precisò il ministero della Cultura Franck Riester. Parigi vuole rispondere, in particolare, "al rischio di scomparsa delle strutture culturali, a cominciare dalle più vulnerabili" come i piccoli teatri che sono tra le principali ricchezze della capitale francese e che ora rischiano la bancarotta.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA