Nessuna parata militare, nessuna festa per strada, nessuna grigliata in compagnia allargata nei parchi o in riva al mare. E nessuna visita ai cimiteri militari in ricordo dei caduti. Dopo la Pasqua ebraica, l'emergenza coronavirus ha stravolto anche due delle feste civili più sentite in Israele: Yom HaZikaron (Giorno del Ricordo) e Yom HaAtzmaut (Giorno dell'Indipendenza) che vanno, il primo, da lunedì sera 27 a quella di martedì 28 e, il secondo, dalla sera del 28 a quella del 29 aprile. Il governo ha infatti deciso un lockdown meno serrato della Pasqua ma lo stesso stringente onde evitare che i contatti possano far riprendere il contagio in calo nel Paese. Per Yom HaZikaron - che ricorda nello stesso tempo anche i caduti per terrorismo - è stata presa la decisione forse più dolorosa: quella di impedire le visite nei cimiteri militari dove riposano i soldati caduti per Israele. Omaggi che in tempi normali registrano doverosamente un grande afflusso di persone con parecchie manifestazioni e visite anche ai memoriali sparsi nel paese. La cerimonia principale in ricordo andrà on line su Facebook e tutti potranno collegarsi per assistervi. Stessa linea per il Giorno dell'Indipendenza, giunto al suo 72esimo anniversario. Al contrario degli altri anni, non ci sarà il 29 mattina la tradizionale parata aerea che ogni volta attira decine di migliaia di persone. A Tel Aviv - mentre la città in pratica si ferma - le spiagge sono gremite all'inverosimile da persone con gli occhi al cielo per vedere le acrobazie degli aerei militari.
Senza dimenticare le feste e le scampagnate che fino a tarda notte puntellano Israele intera, ornata ovunque con i colori nazionali. Quest'anno nulla di tutto questo: il governo ha imposto che le persone dovranno restare vicino casa e non potranno uscire dalle città di residenza dalle 17 del 28 alle 20 del 29 aprile.
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