Il coronavirus blinda le prossime Festività pasquali ebraiche e cristiane e lo stesso farà con tutta probabilità per il mese di Ramadan, ai primi di maggio. Il Covid 19 ha stravolto riti secolari e consuetudini acquisite nella certezza che funzionino da volano per l'infezione. E così - secondo le restrizioni imposte dal ministero della sanità israeliano - le sinagoghe sono state chiuse, le preghiere consentite solo all'aperto. Lo stesso Seder - la cena che domani sera con la lettura dell'Hagadah avvia la settimana di Pesach - sarà celebrato, in una versione assolutamente inedita, dalla famiglia stretta senza la partecipazione degli anziani o degli amici. Banditi gli spostamenti e anche il semplice recarsi dagli amici per promettersi il rituale 'L'anno prossimo a Gerusalemme' che da sempre scandisce la festa. Dal rabbinato centrale di Israele è stato anche vietato l'uso delle conversazioni via internet che in molti avevano chiesto per alleviare il distacco da parenti e amici. Anche la Pasqua cristiana nei suoi riti ha subito molte ripercussioni dalla pandemia. Il Santo Sepolcro a Gerusalemme, luogo santo di tutte le celebrazioni delle varie confessioni cristiane, è stato chiuso ai fedeli ed ogni cerimonia sarà alla presenza massimo di 8 sacerdoti, compreso l'officiante. Sarà l'Amministratore Apostolico padre Pierbattista Pizzaballa a celebrare, alle stesse condizioni, le messe del Triduo Santo e quelle della Domenica e del lunedì di Pasqua. Anche la tradizionale Via Crucis di Venerdì Santo si svolgerà con solo 8 frati. Non ha avuto luogo invece la Processione della Domenica delle Palme sostituita da un messa sul Monte degli Ulivi nè c'e' stata la vasta distribuzione dei ramoscelli di ulivo come avviene di solito. Le stesse disposizioni varranno per la Pasqua ortodossa che si svolge la prossima settimana.
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