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I cavi non resistono al caldo, black out a Catania

I cavi non resistono al caldo, black out a Catania

Città senza acqua e luce. Musumeci, capire cause e omissioni

CATANIA, 24 luglio 2023, 19:29

Redazione ANSA

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Catania città più calda della Sicilia, registrati 47,6 gradi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Catania città più calda della Sicilia, registrati 47,6 gradi - RIPRODUZIONE RISERVATA
Catania città più calda della Sicilia, registrati 47,6 gradi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rete elettrica inadeguata e cambiamento climatico che ha portato i Tropici in Italia. Sono le due cause primarie dei ricorrenti black-out che da diversi giorni colpiscono Catania, con la maggior parte della città che soffre per la mancanza di energia e di acqua. A citarle il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, a conclusione di un vertice in prefettura al quale hanno partecipato, tra gli altri, anche i capi dipartimento della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, e regionale, Salvo Cocina, e il sindaco Enrico Trantino. Le interruzioni di elettricità, dovute al surriscaldamento di centraline e cavi sotterranei, colpiscono anche le pompe di sollevamento della Sidra compromettendo la distribuzione dell'acqua in città. E mettono ancora più in ginocchio l'economia di Catania già colpita dai danni causati dall'incendio, del 16 luglio scorso, al Terminal A dell'aeroporto: sulla situazione dello scalo il ministro Salvini domani metterà attorno ad un tavolo tutti i soggetti competenti.

A Catania oggi la temperatura ha raggiunto il picco di 47,6 e domani sarà ancora bollino rosso. Per favorire gli spostamenti in città in metropolitana, da domani a domenica, su disposizione del sindaco, le stazioni avranno i tornelli aperti. Secondo dati resi noti dal ministro, l'80 per cento della città e altri 8-10 comuni etnei sono stati colpiti dall'emergenza che si riversa soprattutto sulle fasci deboli e fragili della popolazione e anche chi deve conservare prodotti freschi o surgelati, come commercianti, esercenti, negozi alimentari e ristoratori. "Stiamo pagando - spiega Musumeci - da un lato il cambiamento climatico, al quale già da qualche anno avremmo dovuto guardare con maggiore attenzione, dall'altro lato un'infrastruttura che non appare assolutamente adeguata al nuovo contesto". E lancia un allarme nazionale perché il problema "non riguarda soltanto Catania, ma tutto il Paese". "Parliamo da tempo - osserva - di cambiamento climatico, ma siamo stati un poco refrattari convinti che si trattasse soltanto di un fatto contingente e, invece, la tropicalizzazione del clima è arrivata anche in Italia e di questo dobbiamo prendere atto".

 






Adesso è il momento di "lavorare per fare fronte all'emergenza poi dovremo tutti metterci attorno a un tavolo per rendere conto ognuno delle proprie condotte commissive e omissive e lavorare affinché simili crisi non debbano più ripetersi". L'allarme a Catania intanto non rientra. "Oggi e domani saranno due giorni difficili - dice il ministro - anche se da domani pomeriggio il nostro servizio meteo prevede un leggero miglioramento con un vento di maestrale che dovrebbe aiutare a ridurre la temperatura, facendola scendere da 45 a 35 gradi. Questo, secondo l'Enel, può consentire di completare i lavori". Intanto E-Distribuzione del gruppo Enel sottolinea di avere messo in campo tutte le energie disponibili: 570 tecnici, 60 gruppi elettrogeni e nove power station. Leonardo Ruscito, responsabile rete Sicilia, ribadisce che "nostre squadre sono al lavoro per cercare di normalizzare la situazione al più presto con i rinforzi che sono messi in campo". "E' una situazione eccezionale, ma - aggiunge - noi abbiamo forti investimenti con Pnrr: su Catania spenderemo 225 milioni, la metà della cifra per tutta la Sicilia. Stiamo cercando di rispondere nei migliori dei modi a questa situazione emergenziale".

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