"Ho solo aiutato la signora
Chiara Rizzo". Così l'ex ministro dell'Interno Claudio Scajola
ha risposto alla domanda fattagli dal pm della Dda di Reggio
Calabria Giuseppe Lombardo - "come qualifica quello che ha
fatto, aiuto a Matacena?" - nell'interrogatorio al processo in
cui è imputato per avere agevolato la latitanza dell'ex deputato
di Fi Amedeo Matacena condannato a 3 anni per concorso esterno
in associazione mafiosa. Sul tentativo di Matacena di
trasferirsi in Libano, Scajola ha detto che si risolse "in un
nulla di fatto" perché Vincenzo Speziali, uomo d'affari
calabrese che vive a Beirut, "aveva millantato credito. Dopo le
affermazioni di Speziali secondo cui era possibile ottenere per
Matacena asilo politico in Libano, chiesi formalmente
all'ambasciatore di farmi avere la documentazione per presentare
ufficialmente la richiesta di asilo". Scajola ha anche detto di
avere avuto "pena" per la moglie di Matacena, Chiara Rizzo,
"condizione trasformatasi in trasporto con qualche sentimento".
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