A due mesi dal terremoto del 24 agosto che ha colpito il Centro Italia, con la chiusura quasi completa dei campi di accoglienza, la gestione dell'emergenza nelle Regioni Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria si sta concentrando sulle attività finalizzate a garantire soluzioni abitative di medio termine. Lo fa sapere la Protezione civile.
Dall'inizio dell'emergenza sono state allestite 43 aree di accoglienza e strutture polivalenti, che hanno dato assistenza complessivamente a oltre 4.800 persone e a più di 1.400 soccorritori. Ad oggi l'unica area che rimane aperta è quella di Saletta (Rieti), che ospita 6 persone. Per i cittadini che non sono potuti rientrare nelle proprie abitazioni sono stati messi a disposizione anche alberghi e strutture ricettive: sono 834 le persone ospitate negli alberghi, 145 nelle abitazioni del progetto C.A.S.E nel Comune dell'Aquila, o nei Map (Moduli abitativi provvisori) in altri comuni dell'Abruzzo. Restano, infine, 134 le persone ospitate in residenze sanitarie assistenziali.
Per quanto riguarda le verifiche di agibilità, sono 25.355 le schede di valutazione compilate e acquisite sugli edifici provati, che indicano circa il 50% come agibili. Per le attività zootecniche, sono in via di acquisizione i 73 Mapre - Moduli abitativi provvisori rurali d'emergenza, che saranno distribuiti nelle quattro regioni colpite. I Mapre consentiranno agli allevatori di continuare la loro attività produttiva anche se la loro abitazione originaria è al momento inagibile.
Sono state tante le dimostrazioni di generosità verso i territori colpiti che si sono susseguite fin dalle prime ore dal terremoto. Numerose le donazioni spontanee, tra cui quelle di generi alimentari deperibili, di gran lunga superiori ai fabbisogni dei cittadini colpiti: per riorganizzarne la distribuzione è stata firmata una convenzione tra Dipartimento, Regioni, Croce Rossa e Banco Alimentare Onlus.
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