"Del Papa a Buenos Aires ricordo tante cose. Per esempio, le omelie per dare visibilità ai problemi che spesso questa città non vuole vedere su fronti quali il lavoro, la prostituzione o la tratta delle persone". Lo afferma il nuovo ambasciatore argentino in Vaticano, Eduardo Valdes, la cui missione presso la Santa Sede sarà quella di "ottimizzare un rapporto bilaterale che è già il più alto della storia".
"In realtà, l'unica cosa che dovrò fare è quella di mantenere tale standard nelle relazioni", sottolinea Valdes (57/enne peronista, avvocato ed ex viceministro degli esteri), nel raccontare il suo lungo rapporto con Jorge Mario Bergoglio e le "novità" del Pontificato. "E' stato per esempio il primo a usare il termine gay invece di omosessuali", precisa, sottolineando inoltre l'importanza del "dialogo ecumenico che il Papa ha promosso prima in Argentina e ora a livello di Chiesa universale".
Tra una telefonata e un'altra, e in attesa di partire per Roma, Valdes incontra l'ANSA nella sua ampia abitazione-studio di Almagro, uno dei più tradizionali quartieri di Buenos Aires, circondato dai tanti oggetti raccolti negli anni con la passione del collezionista.
Un po' dappertutto spuntano dischi di tango, coloriti manifesti di cinema e di calcio (per esempio sulla squadra del San Lorenzo), libri di autori argentini (Borges, Cortazar), tante statuette, tra gli altri di Alfonsin e di Peron. Oppure, oggetti tipici della megalopoli del Plata. E non mancano ovviamente le immagini del Papa, sia del Bergoglio di Buenos Aires sia di 'Francisco'.
"I miei ricordi di lui? Per esempio, durante il giubileo a Roma nel 2000, quando mi mandò in Vaticano e insieme ad una delegazione incontrammo Giovanni Paolo II per parlare del debito estero e della globalizzazione dei diritti del lavoro. Oppure, le sue messe nei quartieri della città. O ancora, durante la crisi argentina del 2001, il dramma dei 'cartoneros' che cercavano qualcosa da vivere tra i rifiuti. Tutte tematiche delle quali mi sono occupato anch'io e che mi hanno avvicinato a lui". Valdes si prepara a partire per il Vaticano soddisfatto di aver ottenuto il via libera all'incarico dal Senato all' unanimità ('50 voti a 0', ricorda la stampa locale), nonostante il turbolento clima parlamentare argentino.
E sottolinea con orgoglio "la formazione cattolica avuta nel collegio salesiano Don Bosco nella provincia di Neuquen con Jaime de Nevares", monsignore argentino noto per le sue posizioni progressiste e deceduto nel 1995. "Da lui ho avuto - conclude - tanti insegnamenti importanti che hanno segnato la mia vita".
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