(di Franco Quintano)
Impegno a rafforzare la
collaborazione bilaterale con Pristina e a incoraggiare le
riforme interne, pieno appoggio al dialogo fra Kosovo e Serbia
sotto l'egida dell'Ue, sostegno alla prospettiva europea
dell'intera regione dei Balcani occidentali: l'ambasciatore
d'Italia in Kosovo Antonello De Riu, in un'intervista all'ANSA,
affronta le principali tematiche sul tappeto nei rapporti fra i
due Paesi, sottolineando la "grande voglia di Italia" che esiste
in Kosovo.
"L'Italia è stata tra i primi Paesi a riconoscere la
Repubblica del Kosovo e le relazioni bilaterali sono ottime, da
sempre. Certamente, quello economico è il settore dove la nostra
cooperazione registra le prospettive di crescita più
interessanti", afferma l'ambasciatore, secondo il quale "oltre
al mero incremento delle esportazioni e delle importazioni di
beni e servizi (l'interscambio nel 2021 è stato di 334 milioni
di euro, in netto aumento rispetto all'anno precedente), esiste
poi la possibilità, per gli investitori italiani, di puntare sul
mercato kosovaro, che presenta interessanti complementarietà con
la nostra economia: penso alla tassazione favorevole e alla
presenza di manodopera giovane e qualificata". "Ovviamente -
osserva De Riu - i progressi nelle riforme sono un fattore
chiave per consolidare la dimensione economica bilaterale,
migliorando il contesto imprenditoriale e favorendo l'attrazione
di investimenti".
In Kosovo, sottolinea l'ambasciatore, "c'è molta voglia di
Italia. Lo dimostra, tra l'altro, l'entusiastica risposta di
istituzioni, associazioni, studenti e imprenditori alle nostre
iniziative di promozione integrata finora realizzate: dalla
Settimana della Cucina Italiana all'Italian Design Day, dalle
retrospettive cinematografiche su Antonioni e Pasolini alla
Giornata della ricerca italiana nel mondo, passando per la
mostra sui ritratti di Raffaello". Per i prossimi mesi,
aggiunge, "stiamo lavorando con Manifesta (biennale di arte
urbana che si tiene quest'anno a Pristina da luglio ad ottobre,
con la partecipazione di Carlo Ratti) e cercando di collaborare
con Sunny Hill (festival organizzato ogni anno ad agosto da Dua
Lipa)". "Su altri fronti, per sostenere l'insegnamento della
lingua italiana in Kosovo, la Farnesina ha recentemente
istituito un lettorato presso l'Università di Pristina, che ha
già accresciuto l'interesse degli studenti verso la nostra
lingua, sostenuta anche dalla partecipazione della nostra
lettrice alle attività del neonato Centro linguistico
interfacoltà". E sulla possibilità che la recente candidatura di
Pristina all'adesione al Consiglio d'Europa possa complicare il
dialogo con Belgrado, l'ambasciatore afferma che "l'Italia
sostiene con convinzione il Dialogo facilitato dall'UE tra
Serbia e Kosovo. E' un'opportunità storica per entrambi i Paesi
per chiudere definitivamente con i tragici lasciti del passato e
guardare avanti, verso la prospettiva di ingresso nell'Unione
Europea. E' essenziale quindi che la legittima aspirazione del
Kosovo di entrare a far parte del Consiglio d'Europa - segnale
importante di impegno per la democrazia, lo stato di diritto e
la protezione dei diritti dei suoi cittadini - venga alimentata
anche da sostanziali progressi nel Dialogo facilitato dall'UE".
A questo riguardo, De Riu afferma che l'Italia, "assieme agli
altri partner del Quint (Francia, Germania, UK e USA), è in
prima linea per incoraggiare le due parti a lavorare in modo
costruttivo sotto la facilitazione UE al fine di raggiungere un
accordo cruciale per la stabilizzazione della regione e la
prospettiva europea di entrambi i Paesi".
L'ambasciatore fa quindi riferimento alla KFOR e al
contingente italiano (attualmente poco più di 600 effettivi), la
cui missione "resta quella di assicurare libertà di movimento e
un ambiente di sicurezza stabile a beneficio della popolazione
del Kosovo". "A conferma del valore strategico da noi riservato
a tale missione e al suo contributo per la stabilizzazione dei
Balcani Occidentali, dal prossimo autunno sarà di nuovo l'Italia
ad esprimere la posizione di comandante". Sulla possibilità poi
che il conflitto armato in Ucraina possa trasferire ulteriore
instabilità nei Balcani, l'ambasciatore De Riu afferma che si
può evitare un peggioramento della situazione nella regione, e
in Kosovo in particolare, "rendendo concreta e tangibile la
prospettiva europea per i Balcani occidentali, che sono parte
integrante del nostro spazio strategico".
"Nel caso del Kosovo - aggiunge - occorre superare la
crescente disillusione nell'opinione pubblica locale sul
processo di integrazione europea, anche a causa della mancata
liberalizzazione dei visti per i cittadini kosovari - unici
nella regione a non usufruire di tale misura - nonostante il
Paese abbia da tempo raggiunto tutti i parametri per il suo
ottenimento".
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