A Beirut resterà aperta fino al 6
aprile prossimo la mostra fotografica dedicata a Gabriele
Basilico, celebre architetto e fotografo milanese che ha
dedicato proprio alla capitale libanese una porzione
significativa della sua attività professionale.
Come riferiscono l'Istituto italiano di cultura (IIC) di
Beirut e l'Ambasciata d'Italia in Libano, la mostra 'A City, a
Tale' (Una città, un racconto) è ospitata al Beirut Art Center,
dove sono presentate 57 opere fotografiche di Gabriele Basilico.
Il fotografo italiano, scomparso nel 2013 all'età di 68 anni,
si era recato quattro volte a Beirut per documentare la
devastazione della città subito dopo la fine della guerra civile
(1975-90) e la controversa opera di ricostruzione del centro
cittadino nel primo decennio degli anni 2000.
L'esposizione, organizzata in collaborazione con l'Archivio
Gabriele Basilico e sotto l'egida dell'Ambasciata Italiana a
Beirut, non mostra soltanto i suoi lavori su Beirut, bensì offre
uno sguardo su come Basilico ha osservato diverse metropoli
mediterranee e mondiali. La selezione di opere, molte delle
quali scelte dallo stesso Basilico per un catalogo di Phaidon
Press del 2001, ripercorre il viaggio intellettuale dell'artista
e la sua evoluzione dall'approccio foto-giornalistico allo
studio del paesaggio urbano, testimoniando la sua partecipazione
a missioni fotografiche di rilievo come D.A.T.A.R e la
Fondazione Hariri.
All'inaugurazione della mostra, Angelo Gioè, neo-direttore
dell'Istituto Italiano di Cultura, ha sottolineato l'impegno
triennale verso la fotografia italiana, iniziando da un artista
legato a Beirut e al Libano. Giovanna Calvenzi Basilico,
direttrice dell'Archivio Basilico e vedova del fotografo, ha
evidenziato il valore della presentazione retrospettiva
nell'ambito della politica culturale italiana.
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