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Mereghetti, la critica dei film serve nonostante i social

Mereghetti, la critica dei film serve nonostante i social

A Berlino autore Dizionario: "aiuto come un maestro elementare

BERLINO, 15 febbraio 2024, 18:07

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Nonostante il dilagare dei social, la critica cinematografica dei media tradizionali continua a servire per guidare gli spettatori a "capire" i film senza supponenza, ma anzi con la modestia di un maestro elementare. Lo ha sostenuto uno dei massimi critici cinematografici italiani, Paolo Mereghetti, difendendo la scelta di pubblicare ancora solo su carta il suo "dizionario" del cinema.
    "Continuo a pensare (…) che la critica, non soltanto cinematografica, ma anche (…) quella letteraria, musicale, artistica serva", ha detto Mereghetti parlando ieri sera all'Istituto Italiano di Cultura in un dialogo con la sua direttrice, Maria Carolina Foi, dal titolo "Perché ancora critica cinematografica".
    Il critico però non deve essere "il giudice che assolve e condanna" e dice "bello, brutto e poi arrivederci", ha argomentato Mereghetti dicendo che "la critica è qualcosa di più complesso": è "la capacità di aiutare chi ti legge, chi ti ascolta, chi ti vede a entrare meglio nel prodotto che hai davanti, a capire quali sono le sue caratteristiche".
    "Io mi considero ogni tanto, e spero di essere, un bravo maestro elementare, quello che prende i bambini e insegna loro (…) a fare i cerchi, a scrivere le parole" fornendo "strumenti per entrare nel mondo (…) del cinema" e rimanendo "un gradino sotto all'opera", ha detto il critico riprendendo una sollecitazione di Foi, germanista dell'università di Trieste ora in servizio all'Istituto berlinese.
    Alla domanda sul perché "Il Mereghetti", il "dizionario dei film" giunto al proprio trentennale, non sia online ma acquistabile solo in un cofanetto di tre pesanti volumi, il critico ha risposto che "c'è una ragione tecnica": nel 1993, quando l'attuale uso dilagante del web "era di là da venire", il dizionario era "stato composto in un linguaggio che poi è sempre stato mantenuto" ma che "non si adatta a internet. Per cui si dovrebbe ricomporlo tutto in un altro linguaggio" informatico con un'operazione troppo onerosa", ha aggiunto.
    Questa sua forma solo cartacea "non mi dispiace", ha sottolineato Mereghetti. Innanzitutto "il pirataggio è molto minore"; poi ha un suo "fascino" per chi ama i libri di carta e "una qualità": leggendo la scheda di un film "l'occhio che cade" su quella "precedente", su quella "dopo", sulla "pagina di fianco" rendendo possibile le scoperte; non come avviene ad esempio su Wikipedia dove "esce quel film e basta".
   

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