Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Ue, al via il corridoio marittimo per Gaza con Usa ed Emirati Arabi

Ue, al via il corridoio marittimo per Gaza con Usa ed Emirati Arabi

Von der Leyen, 'Per dare l'assistenza umanitaria necessaria alla popolazione'

BRUXELLES, 08 marzo 2024, 19:15

di Mattia Bernardo Bagnoli

ANSACheck

Ue, al via il corridoio marittimo per Gaza con Usa ed Emirati Arabi © ANSA/EPA

L'iniziativa di un corridoio marittimo per portare gli aiuti umanitari internazionali a Gaza inizia a prendere corpo (nome in codice: Amalthea). Proposta per la prima volta da Cipro nel corso del Consiglio Europeo di fine ottobre, per mesi se n'è parlato sottotraccia, alla luce delle chiare difficoltà operative (a Gaza non c'è un porto). Joe Biden però, rivolgendosi agli americani nel discorso sullo stato dell'Unione, ha detto di aver incaricato le forze armate di costruire un molo galleggiante proprio per consentire la consegna degli aiuti. E improvvisamente sono successe cose.

La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, a Cipro ha infatti annunciato la nascita imminente del corridoio, già domenica prossima. Ma i dettagli restano fumosi. Già perché l'approdo a Gaza continua a non esserci e la marina Usa ci metterà, a quanto pare, "almeno un mese" per installare l'infrastruttura. Quindi? Non si sa. Von der Leyen, dal centro di controllo europeo di Larnaca, accanto al presidente cipriota Nikos Christodoulides, ha fatto sapere che partirà "subito" un progetto pilota in collaborazione con l'ong americana World Central Kitchen, mentre appunto domenica sarà la volta del corridoio marittimo, coordinato da Nicosia.

"Per quanto capiamo gli aiuti andranno direttamente a Gaza", ha commentato un portavoce dell'esecutivo blustellato che però non è stato in grado di fornire ulteriori particolari. L'Unione Europea peraltro non è la sola ad affiancare gli Usa e Cipro in questa impresa. In un comunicato congiunto si sono associati anche gli Emirati Arabi Uniti, la Gran Bretagna, la Germania, la Grecia, l'Olanda e l'Italia, come anticipato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani. "La situazione umanitaria a Gaza è disastrosa, con famiglie e bambini palestinesi innocenti alla disperata ricerca di beni di prima necessità", si legge nella dichiarazione.

"La leadership di Cipro è stata fondamentale per consentire questo sforzo congiunto per avviare un corridoio marittimo. Insieme, le nostre nazioni intendono basarsi su questo modello per consegnare ulteriori aiuti significativi via mare, lavorando in coordinamento con la coordinatrice senior delle Nazioni Unite per gli aiuti umanitari e la ricostruzione a Gaza Sigrid Kaag: gli sforzi degli Emirati Arabi Uniti per mobilitare il sostegno all'Iniziativa porteranno alla spedizione iniziale di cibo via mare alla popolazione di Gaza".

Christodoulides ha dichiarato che il corridoio marittimo mira ad "aumentare la consegna" degli aiuti, integrando le altre rotte e i lanci aerei, giudicati dall'Ue stessa come "l'estrema opzione" per alleviare le sofferenze dei palestinesi. Che non si tratti di un metodo pratico né sostenibile nel tempo è dimostrato dal drammatico incidente odierno, in cui hanno perso la vita almeno cinque persone, a Gaza, a causa della mancata apertura dei paracadute. Israele, dal canto suo, ha accolto con favore l'apertura del corridoio marittimo. "L'iniziativa cipriota consentirà l'aumento degli aiuti umanitari alla Striscia, dopo un controllo di sicurezza secondo gli standard israeliani", ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri Lior Haiat su X.

Hamas, non ci sarà alcun compromesso sulla tregua

L'ala armata di Hamas ha dichiarato che non ci sarà alcun compromesso sulla richiesta del movimento che Israele si ritiri da Gaza per garantire il rilascio degli ostaggi sequestrati nell'attacco del 7 ottobre. "La nostra priorità assoluta per raggiungere un accordo sullo scambio di prigionieri è il completo impegno per la fine dell'aggressione e il ritiro del nemico, e su questo non c'è alcun compromesso", ha dichiarato Abu Obeida, portavoce delle Brigate Ezzedine al-Qassam, in una dichiarazione televisiva.

Media, a Gaza 5 morti per i lanci difettosi di aiuti

Un lancio di aiuti umanitari su Gaza, risultato difettoso, ha provocato oggi la morte di cinque palestinesi, secondo fonti locali citate da media israeliani. A quanto sembra, il paracadute non si è aperto e il pacco voluminoso si è schiantato a terra all'interno di una piccola folla radunata in attesa ad ovest di Gaza City. 

La televisione pubblica israeliana Kan ha rilanciato immagini riprese sul posto dalla Al-araby.tv dopo l'incidente. Ancora non è noto a quale nazione appartenesse l'aereo da cui sono stati lanciati quei pacchi. Un portavoce militare giordano, citato da Al-araby.tv, ha riferito che oggi su Gaza sono stati condotti nove lanci di aiuti ''con la partecipazione di Egitto, Usa, Olanda e Belgio''. 

Onu, aiuti a Gaza via aria non sostituiscono quelli via terra

La consegna di aiuti umanitari a Gaza tramite lanci aerei o via mare "non può sostituire" le consegne via terra. Lo ha detto Sigrid Kaag, coordinatrice degli aiuti Onu per il territorio palestinese dopo una riunione del Consiglio di Sicurezza a porte chiuse. Il suo messaggio al Cds, ha sottolineato, è che la comunità internazionale deve "inondare il mercato di Gaza con beni umanitari" e "rinvigorire il settore privato" in modo che possano entrare più beni commerciali per soddisfare le esigenze dei civili.

"La riconversione dei modi di approvvigionamento via terra rimane la soluzione ottimale - ha affermato - È più facile, più veloce, più economica, soprattutto se sappiamo che dobbiamo sostenere l'assistenza umanitaria agli abitanti della Striscia per un lungo periodo di tempo".

Hamas, 'almeno 9mila donne uccise a Gaza dal 7 ottobre'

Almeno 9.000 donne sono state uccise a Gaza dal 7 ottobre. Ad affermarlo è il ministero della Sanità della Striscia, controllato da Hamas, secondo quanto riportato da Cnn. Secondo il ministero palestinese, circa 60.000 donne incinte nella Striscia soffrono di "malnutrizione, disidratazione e mancanza di assistenza sanitaria adeguata" e circa 5.000 donne incinte partoriscono ogni mese in "condizioni dure, non sicure e malsane".

Anche l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi Urnwa ha pubblicato una dichiarazione su X affermando che una media di 63 donne vengono uccise nell'enclave ogni giorno. "Nella Giornata Internazionale della Donna, le donne di Gaza continuano a sopportare le conseguenze di questa guerra brutale", si legge nel messaggio.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza