(ANSAMed) - BEIRUT, 01 DIC - Alla luce della crisi economica
senza precedenti, Beirut è diventata una città assai più
pericolosa del passato. Lo rivela uno studio, citato oggi dai
media libanesi, condotto da una società di analisi beirutina
sull'aumento delle attività criminali nella capitale libanese.
Secondo International Information, nei primi dieci mesi del
2021 i furti nelle abitazioni sono aumentati del 266 per cento
rispetto allo stesso periodo del 2019. E gli omicidi del 101 per
cento. Mentre i furti di auto sono saliti del 212 per cento.
La crisi economica si è palesata nell'autunno del 2019. Il
default economico è stato annunciato a marzo del 2020. Secondo
l'Onu, il 75 per cento della popolazione residente in Libano
sopravvive sotto la soglia di povertà.
La lira locale continua a perdere il suo valore rispetto al
dollaro statunitense (nel 2019 un dollaro veniva scambiato per
1.500 lire, oggi per 25mila lire). Di conseguenza l'inflazione è
alle stelle e i prezzi dei servizi e delle merci di prima
necessità sono saliti in maniera esponenziale.
Quest'estate si è registrata una forte carenza di benzina e
combustibili, oltre che di medicine, acqua ed elettricità.
L'esplosione del porto di Beirut, il 4 agosto 2020, ha ucciso
220 persone e ha danneggiato un terzo della città, ferendo più
di 6mila persone e costringendo 300mila abitanti ad abbandonare
le loro case. (ANSAMed).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA