(ANSAmed) - TEL AVIV, 12 GEN - In un nuovo venerdì di
'mobilitazione nazionale' contro Israele e contro il presidente
Donald Trump - per la sua decisione di riconoscere Gerusalemme
come capitale di Israele - dimostranti palestinesi hanno
ingaggiato anche oggi scontri con l'esercito israeliano in
Cisgiordania e ai margini della striscia di Gaza. Secondo la
Mezzaluna Rossa, 43 dimostranti sono rimasti feriti in
Cisgiordania (tra cui i contusi da proiettili di gomma e gli
intossicati da lacrimogeni) e altri 16 nella striscia di Gaza.
In Cisgiordania gli incidenti più gravi sono avvenuti a Hebron,
Betlemme, el-Bireh e Nablus.
Nel villaggio di Iraq-Burqin è stato sepolto oggi -
accompagnato da centinaia di persone - il 16enne palestinese
ucciso ieri durante incidenti. Secondo la versione israeliana,
gli scontri sono iniziati quanto una unità di elite è entrata
per cercare i presunti responsabili di un attentato in cui,
giorni fa, era stato ucciso un rabbino. I membri dell'unità,
circondati, hanno sparato per aprirsi un varco.
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