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Via libera finale della Ue alla legge sul ripristino della natura

Via libera finale della Ue alla legge sul ripristino della natura

L'Italia vota contro insieme ad altri cinque Paesi. L'Austria vota sì, ma il governo si spacca

17 giugno 2024, 16:31

Redazione ANSA

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Via libera finale della Ue alla legge sul ripristino della natura © ANSA/EPA

Via libera finale della Ue alla legge sul ripristino della natura © ANSA/EPA

Via libera dall'Ue alla prima legge sul ripristino della natura. Dopo mesi di stallo, i ministri dell'Ambiente hanno confermato l'accordo con l'Eurocamera sul divisivo regolamento proposto a giugno 2022 dalla Commissione europea per ripristinare le aree naturali già degradate, tassello del Green Deal. L'Italia ha votato contro insieme a Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Finlandia e Svezia, mentre solo il Belgio si è astenuto. 

La proposta di regolamento è uno dei pilastri chiave della strategia dell'Ue per la biodiversità e serve ad allineare l'Unione europea agli impegni internazionali assunti con l'accordo di Kunming-Montreal sulla biodiversità. E' innovativa perché per la prima volta non disciplina solo la protezione delle aree naturali, ma punta a ripristinare quelle già degradate attraverso una tabella di marcia in tre tappe: il 30% di ogni ecosistema dovrà essere oggetto di misure di ripristino entro il 2030, il 60% entro il 2040 e il 90% entro il 2050.

I governi dovranno mettere a punto dei piani nazionali di ripristino per riferire periodicamente alla Commissione europea su come intendono raggiungere gli obiettivi. Nel complesso, le norme impongono agli Stati membri di definire e attuare misure volte a ripristinare almeno il 20% delle zone terrestri e marine dell'Ue entro il 2030.

Tra i timori per la sicurezza alimentare dettati dalla guerra in Ucraina e le ripetute proteste degli agricoltori, la proposta è stata per mesi bersaglio politico del centrodestra all'Eurocamera e di vari Stati membri che ne hanno fatto slittare l'adozione.

Il via libera di oggi è stato possibile grazie al cambio di posizione del governo austriaco, che aveva inizialmente dichiarato l'intenzione di astenersi sul file per poi annunciare ieri il voto a favore. Con il sì di Vienna - che però ha spaccato il governo - è stato possibile raggiungere la maggioranza qualificata in seno al Consiglio, che si ottiene quando a votare a favore sono almeno 15 Stati Ue (su 27) che rappresentano almeno il 65% della popolazione.

L'accordo finale raggiunto a novembre da Parlamento e Consiglio Ue - confermato oggi dai ministri - prevede di fatto un 'freno di emergenza' per andare incontro alle preoccupazioni manifestate sulla sicurezza alimentare, fissando al 2033 la data per la Commissione per rivedere e valutare l'applicazione del regolamento e il suo impatto sui settori agricolo, della pesca e forestale. Inoltre, con un atto di esecuzione, la Commissione Ue ha il potere di sospendere fino a un anno l'attuazione delle norme relative agli ecosistemi agricoli in caso di "gravi conseguenze a livello comunitario per la sicurezza alimentare".

Subito dopo il voto il commissario europeo all'ambiente, Virginijus Sinkevičius, si è congratulato con i ministri per lo "storico risultato" e per avere avuto il "coraggio di difendere" l'intesa. 

L'Austria verso il ricorso contro la legge sulla natura

Sulla legge Ue per il ripristino della natura la coalizione di governo austriaca va in crisi. Secondo i media locali, il cancelliere Karl Nehmanner ha annunciato che presenterà un ricorso di annullamento davanti alla Corte di giustizia europea sul regolamento appena approvato dal Consiglio ambiente Ue proprio grazie al decisivo sostegno dell'Austria.

Durante la riunione a Lussemburgo, la ministra austriaca dell'ambiente, Leonore Gewessler - in quota Verdi all'interno della coalizione - ha votato a favore del regolamento, ribaltando l'equilibrio in seno al Consiglio e andando contro la volontà del Partito popolare austriaco (Ovp) del cancelliere che guida la coalizione.

L'Ovp ha quindi confermato il ricorso alla Corte Ue, ritenendo che la ministra abbia agito "illegalmente" andando contro alle preoccupazioni regionali sulla legge che - essendo l'Austria uno stato federale - avrebbe dovuto tenere in considerazione. 

L'Ue esclude una marcia indietro sul varo della legge sulla natura

Nonostante le intenzioni del cancelliere austriaco di presentare ricorso contro l'approvazione finale del regolamento per il ripristino della natura e degli ecosistemi, avvenuta grazie al voto favore di una sua ministra, a Bruxelles si esclude ci possa essere una retromarcia sull'esito della votazione.

La ministra Gewessler - chiarisce una fonte Ue - rappresenta l'Austria e il voto che ha espresso oggi alla riunione dei ministri dell'ambiente "è giuridicamente vincolante". A confermarlo, sempre secondo la stessa fonte, è stato anche il servizio giuridico del Consiglio.

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