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Inondazioni in Libia: ecatombe a Derna, si temono 20mila morti. Unicef: '300mila i bambini colpiti'

Inondazioni in Libia: ecatombe a Derna, si temono 20mila morti. Unicef: '300mila i bambini colpiti'

 L'Onu: 'Rischio malattie dall'acqua contaminata'. Partiti gli aiuti dall'Italia, molti paesi si mobilitano. L'ultimo bilancio ufficiale parla di 5.500 vittime

15 settembre 2023, 10:31

Redazione ANSA

ANSACheck

Media, solo a Derna si rischiano 10 mila morti © ANSA/AFP

Media, solo a Derna si rischiano 10 mila morti © ANSA/AFP
Media, solo a Derna si rischiano 10 mila morti © ANSA/AFP

"Sono quasi 300 mila i bambini colpiti dalle terribili inondazioni in Libia". Lo dichiara Andrea Iacomini, portavoce dell'Unicef Italia. Intanto l'Onu ha avvertito del pericolo di malattie derivanti dall'acqua contaminata a Derna, in Libia, dopo l'inondazione che ha distrutto la città. Jens Laerke, portavoce dell'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha), ha dichiarato al programma Today di BBC Radio 4 che il sistema dei pozzi d'acqua è stato contaminato. "Le persone hanno bisogno di bere e se iniziano a bere acqua contaminata, potremmo assistere a un'ondata secondaria di malattie e persino alla morte, se non riusciamo a fermare tale fenomeno", afferma.

Il bilancio delle vittime delle devastanti inondazioni che hanno colpito la Libia orientale è salito ad almeno 5.500 morti e 7.000 feriti, secondo i servizi di emergenza di Tripoli. Il portavoce Osama Ali ha affermato che non è ancora possibile determinare il numero definitivo delle vittime, con cadaveri che vengono tuttora recuperati dalle aree colpite. Secondo le ultime stime, le persone disperse ammontano a circa 10.000. Gli sfollati sono circa 30.000.

E' un'ecatombe senza fine nella devastata città portuale di Derna, in Libia, dove potrebbero essere circa 20.000 i morti per la tempesta Daniel che sabato notte si è abbattuta sulla costa settentrionale della Libia. A fronte delle 10.000 vittime dichiarate dalle agenzie umanitarie ufficiali come la Mezzaluna Rossa libica, la nuova drammatica stima di 20.000 morti è del direttore del Centro medico Al-Bayda, Abdul Rahim Mazi, citato dal Guardian, mentre gli aiuti internazionali cominciano a poco a poco ad arrivare sul posto.I morti accertati finora a causa delle inondazioni a Derna sono 3.800: lo hanno reso noto le autorità locali. 

 

Il mare continua a restituire i cadaveri delle vittime, riversi nelle strade, ma ci vorrà tempo perché un bilancio ufficiale sia confermato. La devastazione è anche peggiore di quanto si temeva inizialmente. "Il mare scarica costantemente dozzine di corpi", ha detto Hichem Abu Chkiouat, ministro dell'aviazione civile nell'amministrazione che governa la Libia orientale, ripreso dal quotidiano britannico, e ha aggiunto che la ricostruzione costerà miliardi di dollari. Intanto secondo l'organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) a Derna sono almeno 30mila gli sfollati. 

 

Gli aiuti dall'Italia

L'Italia si è mobilitata per aiutare la Libia. Sono partiti dall'aeroporto militare di Pisa, due aerei  C130 J dell'Aeronautica Militare per tre viaggi che ospiteranno il trasporto di personale dei Vigili del fuoco e, in particolare, esperti di rischio acquatico con relative attrezzature di supporto e materiale logistico di prima necessità. Partita anche la nave San Giorgio della Marina Militare che raggiungerà l'area di Derna nelle prossime 24 ore per assicurare le funzioni logistiche, di Comando e Controllo, oltre che di supporto sanitario, al previsto dispositivo nazionale di schieramento a sostegno delle popolazioni delle aree alluvionate. Inoltre, è in corso di valutazione, qualora le condizioni sul terreno dovessero richiederlo, anche l'impiego di Nave "San Marco" della Marina Militare. "La Difesa e le Forze Armate daranno il loro massimo sostegno per aiutare il popolo libico, colpito da un devastante alluvione", ha affermato il ministro della Difesa Guido Crosetto, che già ieri aveva disposto allo Stato Maggiore della Difesa e al Covi (Comando Operativo di Vertice Interforze) di fornire immediatamente tutto l'aiuto possibile delle Forze armate italiane alla Libia e al suo popolo. La San Marco potrebbe trasportare il restante personale della Protezione civile, della Croce rossa italiana e di tutto io materiale necessario di sostegno della Difesa. Tra questi ci sono anche due elicotteri per le eventuali attività di ricerca e recupero. Domani prevista la partenza di un altro volo con 36 unità

 

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