Non s'interrompe neppure nel Regno
Unito il rimbalzo dei contagi stimati da Covid-19, stando ai
modelli aggiornati ogni sette giorni dall'Office for National
Statistics (Ons), dopo mesi di calo costante anche in assenza di
qualsiasi restrizione (obbligo di mascherina incluso). La
tendenza, in atto di nuovo da un mese, viene messa in relazione
dagli esperti con la comparsa delle ultime sotto-varianti del
ceppo Omicron, BA.4 e BA.5, già diffuse fra l'altro negli Usa e
divenute ora prevalenti sull'isola come altrove in Europa.
Stando alle proiezioni condotte a campione dall'Ons, le
persone infettate - fra sintomatiche e asintomatiche - sono
risalite a 2,7 milioni nel Paese, quasi 400.000 in più rispetto
alla settimana precedente, per quanto in calo come percentuale
d'incremento settimanale dal 30 al 18%. In totale si calcola
che ora sia contagiata una persona ogni 25 in Inghilterra
(contro una ogni 30 dei sette giorni precedenti); una ogni 20 in
Galles (contro una ogni 30); una ogni 19 in Irlanda del Nord
(contro una ogni 25); e una ogni 17 (contro una ogni 18) in
Scozia, la nazione del Regno che conferma i dati peggiori. Resta
tuttavia molto meno accentuata la curva dei morti (contenuta
secondo gli specialisti grazie all'elevata percentuale di
guariti e di vaccinati) rispetto alle ondate precedenti della
pandemia; mentre tornano a salire i ricoveri per Covid con una
somma di circa 11.000 pazienti indicata al momento in tutti gli
ospedali del Paese e oltre 200 nei vari reparti di terapia
intensiva, seppur lontano dal record di 34.000 totali del
gennaio 2021. Mentre si prepara un'estensione della quarta dose
booster del vaccino, finora offerta sull'isola solo agli ultra
75enni e agli immunodepressi di ogni età.
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