Funzionari della Casa Bianca hanno
confidato in privato alla Cnn i loro dubbi sul fatto che
l'Ucraina possa recuperare non solo il territorio delle
repubbliche secessioniste del Donbass e la Crimea, ma anche il
territorio conquistato dalle truppe d'invasione russe a partire
dal 24 febbraio. I consiglieri del presidente Joe Biden hanno
quindi cominciato a discutere sull'opportunità che il presidente
ucraino Volodymyr Zelensky "moderi le sue aspettative su quello
che le forze ucraine possono realisticamente ottenere",
probabilmente anche accettando l'idea che il territorio ucraino
possa ridursi irreversibilmente.
La Cnn ricorda che Zelensky ha detto che considererebbe "una
vittoria", per il momento, il fatto di costringere le truppe
russe a ritirarsi entro i confini del 23 febbraio, vigilia
dell'invasione. Ciò lascerebbe comunque fuori dal controllo di
Kiev sia le parti del Donbass in mano alle repubbliche di
Donetsk e Lugansk sia la Crimea, annessa alla Federazione russa
fin dal 2014. Ma le cose sono cambiate nelle ultime settimane,
con le forze di Mosca che avanzano nel Donbass e quelle ucraine
che subiscono forti perdite, "fino a 100 soldati al giorno". Gli
ucraini stanno inoltre perdendo equipaggiamento militare e
munizioni "più velocemente di quanto l'Occidente sia in grado di
fornire nuovi sistemi d'arma secondo gli standard Nato e
provvedere all'addestramento".
Per questi motivi, affermano un ufficiale delle forze armate
Usa e una fonte vicina ai servizi di intelligence occidentali, è
"improbabile che l'Ucraina riuscirà a mettere insieme la forza
necessaria per rivendicare tutto il territorio ceduto alla
Russia durante i combattimenti, specialmente entro quest'anno",
l'obiettivo temporale fissato ieri da Zelensky.
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