Boris Johnson non sembra volerne
più sapere delle polemiche francesi contro Aukus, il patto
indo-pacifico sottoscritto da Usa, Regno Unito e Australia che
ha messo fuori Parigi da una commessa miliardaria di
sottomarini, mentre si moltiplicano gli sforzi per placare le
tensioni.
Il primo ministro britannico insiste: Aukus aiuta la siurezza
globale, non esclude nessuno e non è ostile alla Cina. Da New
York, dove partecipa all'Assemblea dell'Onu, giunge a esortare,
scherzosamente, il presidente Macron a "darci un taglio" e lo
ripete in francese: "donnez moi un break". Intanto si attende un
colloquio telefonico tra Macron e il presidente degli Stati
Uniti Joe Biden, mentre da una parte dell'Ue arrivano inviti a
non rinviare il Consiglio Ue-Usa su commercio e tecnologia
(Ttc), tema all'esame della Commissione.
La Danimarca fa sapere che "non comprende affatto" le
critiche della Francia e dell'Ue nei confronti degli Stati Uniti
sulla crisi dei sottomarini legata al trattato Aukus. Sulla
vicenda è intervenuto oggi anche il segretario di Stato vaticano
Parolin, affermando che "la Santa Sede è contraria al riarmo e
tutti gli sforzi che si sono fatti e si stanno facendo sono nel
senso dell'eliminazione della armi nucleari".
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