Per il decimo giorno consecutivo migliaia di persone hanno manifestato ieri sera nella capitale Skopje e in altre città della Macedonia per chiedere al presidente Gjorgje Ivanov di ritirare la decisione sulla grazia ai politici coinvolti nello scandalo delle intercettazioni. I manifestanti, sostenitori delle opposizioni, chiedono inoltre il rinvio delle elezioni anticipate previste il 5 giugno prossimo.
Il corteo e' passato davanti alle sedi del parlamento, della procura, della delegazione Ue e si e'concluso sotto l'edificio del governo, e non si sono registrati incidenti di rilievo. Sono stati lanciati sacchetti di vernice contro le sedi istituzionali, ma la massiccia presenza di forze dell'ordine che hanno formato cordoni a protezione dei palazzo pubblici ha evitato possibili disordini. In precedenza sempre ieri a Skopje si era tenuta u'altra manifestazione antigovernativa inscenata dalla minoranza albanese, insoddisfatta per le persistenti discriminazioni da parte dello stato. Una riunione indetta dalla Ue ieri a Vienna fra le principali forze politiche macedoni per risolvere la nuova crisi politica nel Paese balcanico e' stata annullata per il rifiuto di partecipare da parte del leader dell'opposizione socialdemocratica Zoran Zaev.
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