L'esercito sudcoreano ha sparato colpi di avvertimento in risposta "al breve attraversamento" del confine da parte di soldati del Nord. L'episodio, ha riferito il Comando congiunto dei capi di stato maggiore di Seul, è avvenuto domenica intorno alle 12:30 ora locale quando un gruppo di militari nordcoreani "ha superato la linea di demarcazione nella zona demilitarizzata che separa le due Coree".
L'esercito sudcoreano ha lanciato messaggi e poi sparato colpi di avvertimento, spingendo i soldati del Nord "a tornare dal loro lato del confine". In seguito, ha riferito la Yonhap, non sono state rilevate attività insolite.
Circa 20 soldati nordcoreani hanno attraversato brevemente domenica il confine terrestre al 38esimo parallelo e sono ritornati indietro dopo che l'esercito del Sud ha sparato colpi di avvertimento. Il colonnello Lee Sung-jun, portavoce del Comando, ha precisato che l'esercito ha valutato che i militari del Nord, che stavano lavorando su un compito non specificato all'interno della Dmz, non intendessero magari attraversare il confine e disertare, considerando che sono tornati immediatamente dopo i colpi di avvertimento.
Lee ha aggiunto che la Dmz è attualmente fitta di erba e cespugli, rendendo scarsa la visibilità. Lo stesso Comando, del resto, aveva riferito lunedì di ritenere che Pyongyang stesse installando suoi altoparlanti lungo il confine, in risposta alla ripresa delle trasmissioni anti-Pyongyang da parte del Sud per la prima volta in quasi sei anni.
"Abbiamo individuato segni di installazione di altoparlanti da parte della Corea del Nord nelle zone di confine. Finora non è stato trasmesso nulla e stiamo monitorando attentamente gli ulteriori sviluppi e la preparazione militare", aveva affermato il Comando. L'incursione di domenica, tuttavia, è avvenuta nel mezzo di crescenti tensioni transfrontaliere a causa dei recenti lanci di palloncini per il trasporto di rifiuti da parte della Corea del Nord. Ciò è avvenuto poche ore prima che la Corea del Sud riprendesse le sue trasmissioni con gli altoparlanti di confine verso il Nord in risposta alla sua campagna di palloncini aerostatici carichi di spazzatura e letame, anche di origine umana.
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