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Hiroshima commemora 76esimo anniversario da disastro atomico

Hiroshima commemora 76esimo anniversario da disastro atomico

Per secondo anno pandemia limitate le presenze all'evento

TOKYO, 06 agosto 2021, 10:36

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 A 76 anni dal bombardamento atomico di Hiroshima - e nel mezzo di un'emergenza sanitaria - il Giappone commemora l'anniversario all'interno del Parco del memoriale della Pace, al centro della città, in una forma più limitata. Il numero dei partecipanti stato ridotto di un decimo, a circa 880 persone, con rappresentanti di 86 diverse nazioni.
    Una lista coi nomi delle 328.929 vittime è stata esposta dentro il cenotafio, e comprende le persone decedute negli ultimi 12 mesi. Alle 8:15 il rintocco della campana ha scandito l'inizio del minuto di silenzio; l'orario esatto di 75 anni fa in cui l'ordigno atomico venne sganciato dal bombardiere B29 statunitense 'Enola Gay', provocando circa 140.000 morti. Una seconda bomba venne lanciata su Nagasaki il 9 agosto, decretando di fatto la fine della Seconda guerra mondiale, 6 giorni dopo, con la resa incondizionata del Giappone. Per il secondo anno la pandemia da Covid ha ulteriormente complicato l'organizzazione dell'evento, in particolare nella gestione della sicurezza sanitaria, con la presenza dei sopravvissuti al disastro, 'gli hibakusha', con un'età media ormai vicina agli 84 anni.
    L'evolversi della pandemia non ha consentito un avanzamento dei negoziati sul disarmo e le trattative per la revisione del Trattato di non proliferazione nucleare. Nel discorso iniziale il sindaco di Hiroshima, Matsui Kazumi, ha sollecitato l'esecutivo a finalizzare le trattative di mediazione per cui ciò possa avvenire. Dal canto suo, il premier Yoshihide Suga, nel suo intervento si è limitato a ribadire la diversità delle posizioni sul tema dei diversi paesi, promettendo comunque l'impegno di Tokyo per un'azione di collegamento. Pur essendo l'unico paese vittima di un attacco atomico, il Giappone - che dipende dagli Stati Uniti per la protezione dei suoi confini, non è tra i firmatari del Trattato di non proliferazione nucleare siglato nel luglio del 2017 da un totale di 122 Paesi.
   

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