Organizzazioni sociali,
parlamentari dell'opposizione e familiari delle 35 persone
detenute martedì scorso nel contesto della manifestazione contro
le riforme del governo argentino di Javier Milei hanno
organizzato per oggi una protesta per chiedere la loro immediata
liberazione.
Le organizzazioni denunciano l'illegalità degli arresti e che
le forze dell'ordine hanno messo in atto "una vera e propria
caccia indiscriminata" in tutto il centro della capitale una
volta scoppiati i primi incidenti nella piazza antistante il
Parlamento.
In un comunicato si respingono inoltre le gravi imputazioni
nei confronti dei detenuti che vanno dall'accusa di terrorismo a
quella di sedizione e sovversione dell'ordine costituzionale.
In questo modo, sostengono, "il governo, in complicità con la
giustizia, sta cercando di limitare il diritto al dissenso e
alla protesta".
Tra i detenuti - alcuni dei quali sono stati già trasferiti in
veri e propri penitenziari - ci sarebbero persone arrestate a
diversi chilometri di distanza dal luogo degli incidenti,
passanti, studenti e semplici manifestanti che sostengono di non
aver avuto alcuna partecipazione ai disordini.
La ministra della Sicurezza, Patricia Bullrich, ha invocato
da parte sua la mano dura della giustizia contro coloro che,
afferma, "hanno cercato di portare avanti un colpo di stato"
contro le istituzioni.
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