Il presidente boliviano Luis Arce
ha denunciato che alcune potenze e un "Paese vicino" cercano di
controllare le risorse naturali della Bolivia, come il litio,
escludendola dai "processi di vie di comunicazione strategiche".
Prendendo la parola davanti ai cadetti dell'Accademia militare a
La Paz, Arce ha sostenuto che "la Bolivia è diventata un punto
di interesse per le potenze mondiali; così come per un Paese
vicino che cerca di controllare le nostre risorse strategiche".
Quel Paese lo fa, ha aggiunto dando una pista per identificarlo,
"bloccando le nostre esportazioni, e non rispettando fra l'altro
il Trattato del 1904 fra Cile e Bolivia che mise fine alla
guerra. Il capo dello Stato ha quindi invitato i cadetti a
formarsi alla difesa della sovranità e dell'integrità
territoriale, ricordando che la Bolivia dispone di "risorse
naturali strategiche come litio, terre rare e acqua dolce,
essenziali per lo sviluppo tecnologico ed economico del mondo".
Si intende, ha concluso, subordinarci a "progetti geopolitici
come il 'Piano Capricorno', escludendoci dalla costruzione di
vie di comunicazione strategica", cercando di "balcanizzarci
(...) o mostrarci come uno Stato fallito"
Il 'Piano Capricorno' è un corridoio bio-oceanico che
attraversa Brasile, Paraguay, Cile e Argentina, e comprende
porti sia nell'Atlantico sia nel Pacifico. La Bolivia,
inizialmente parte del progetto e poi esclusa, ha riserve di
litio per 21 milioni di tonnellate nelle saline di Uyuni,
Coipasa e Pastos Grandes.
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