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Dissidente venezuelano ucciso in Cile, i resti in una valigia

Dissidente venezuelano ucciso in Cile, i resti in una valigia

Il tenente Ojeda rapito giorni fa. Protesta delle opposizioni

CARACAS, 03 marzo 2024, 17:27

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA
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L'opposizione venezuelana al governo di Nicolas Maduro ha chiesto alle autorità del Cile di punire i responsabili della morte dell'ex tenente dell'esercito venezuelano Ronald Ojeda Moreno, il cui corpo senza vita è stato ritrovato venerdì notte a Santiago a nove giorni dal rapimento nella capitale cilena dove viveva come rifugiato politico.
    "Chiediamo che lo Stato cileno approfondisca le indagini su questo crimine riprovevole affinché autori materiali e intellettuali siano identificati e puniti", si legge in una nota della Piattaforma Unitaria Democratica (Pud) su X. Per la Pud l'omicidio è avvenuto infatti "in circostanze ancora da chiarire", ricordando che Ojeda "era rifugiato politico in Cile a causa della persecuzione politica di cui era vittima nel suo Paese".
    Il caso Ojeda ha suscitato sin dal principio molte polemiche in Venezuela dove il partito anti-chavista Voluntad Popular (Vp) ha collegato il caso alla politica dal momento che il nome di Ojeda figurava nell'elenco diffuso a fine gennaio dal ministero della Difesa venezuelano con i nomi di 33 soldati espulsi dalle forze armate perché "coinvolti in cospirazioni" che includevano l'assassinio di Maduro.
    "Le autorità cilene devono chiarire se autorità o qualsiasi gruppo di intelligence o controspionaggio del regime di Maduro abbiano avuto qualche tipo di partecipazione a questo abominevole crimine", riferiva una nota di Vp.
    Dal canto suo, dopo il ritrovamento del corpo del 32enne - i cui resti si trovavano in una valigia sotterrata a 1,4 metri di profondità sotto una spessa lastra di cemento - il procuratore titolare del caso Hector Barros ha parlato di una "indagine complessa, legata alla criminalità organizzata", annunciando l'individuazione di tre dei quattro sospettati.
   

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