Un tribunale
guatemalteco ha assolto un colonnello per l'uccisione di sei
contadini durante una protesta nell'ovest del Paese avvenuta il
4 ottobre 2012. Juan Chiroy Sal "non ha mai sparato con il
fucile", ha sostenuto la giudice Eugenia Castellanos, del
Tribunale ad alto rischio B, per giustificare l'assoluzione del
militare dal reato di esecuzioni extragiudiziali. Nella stessa
sentenza sono invece stati condannati altri sette soldati per
vari crimini.
Il caso, conosciuto come il 'Massacro del vertice
dell'Alaska', in riferimento al nome del tratto di strada in cui
avvenne l'omicidio dei dimostranti, è considerato il primo
massacro commesso dall'esercito guatemalteco dalla firma degli
accordi di pace nel 1996, che pose fine ad un conflitto armato
interno durato più di tre decenni (1960-1996).
Lo scontro che portò alle esecuzioni avvenne durante una
manifestazione delle comunità indigene, che si opponevano
all'aumento del costo dell'elettricità. I soldati guidati dal
colonnello Chiroy furono incaricati di sgomberare la strada.
I sopravvissuti al massacro hanno criticato l'assoluzione di
Chiroy e assicurato che ricorreranno in appello.
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