"Non siamo d'accordo con il
papa e va bene così, rispettiamo le sue parole ma lui è un
leader spirituale e noi governiamo l'Argentina". Così il
portavoce alla presidenza del governo dell'Argentina, Manuel
Adorni, ha risposto all'affermazione del pontefice secondo cui
"oggi più che mai lo Stato è chiamato a esercitare un ruolo
centrale di redistribuzione e di giustizia sociale".
Parole pronunciate da Francesco in un videomessaggio in
spagnolo rivolto ai membri Comitato panamericano dei giudici e
delle giudici per i diritti sociali e la dottrina francescana in
Argentina (Copaju) in occasione dell'inaugurazione della sede di
Buenos Aires e che erano indirettamente suonate come un
messaggio al neo presidente argentino, l'ultraliberale Javier
Milei.
"Il presidente Milei ha criticato più volte il concetto di
giustizia sociale e la logica di togliere ad uno per dare ad un
altro", ha affermato Adorni in conferenza stampa, sottolineando
che "a molti milioni di argentini lo Stato ha tolto tutto e non
ha dato assolutamente nulla". Il portavoce ha quindi ricordato
che Milei "è stato votato per aver detto di voler ridurre lo
Stato e la spesa".
In campagna elettorale Milei era arrivato a definire la
giustizia come "un'aberrazione" e in più occasioni aveva inveito
contro lo stesso pontefice accusandolo di essere "il
rappresentante del maligno nella Terra".
Il presidente si era successivamente scusato con Francesco
auspicando un suo viaggio quest'anno in Argentina e il recente
incontro a Roma sembrava aver suggellato un definitivo
miglioramento dei rapporti tra i due.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA