"Nessuno è al di sopra della
legge": lo ha detto il presidente tunisino Kais Saied, che ha
avuto oggi un colloquio a Palazzo di Cartagine con la ministra
della Giustizia Leila Jaffel a proposito degli ultimi arresti e
dell'irruzione delle forze di sicurezza nella sede dell'Ordine
degli avvocati di Tunisi.
"Non esiste assolutamente alcun confronto con gli avvocati in
quanto viene garantito il diritto di querela e di difesa
previsto dal capitolo 124 della Costituzione", ha aggiunto
Saied, secondo un comunicato della presidenza in cui si
evidenzia che l'Ordine nazionale degli avvocati ha spesso
deferito numerosi colleghi al consiglio disciplinare comminando
sanzioni contro coloro che hanno minato l'onore della
professione.
Il presidente ha quindi spiegato che "quanto accaduto negli
ultimi giorni non ha alcun legame con la professione legale, ma
piuttosto con coloro che hanno osato danneggiare il proprio
Paese e lo hanno addirittura insultato, e coloro che hanno
aggredito violentemente un agente di sicurezza". Chiunque
insulti il ;;suo Paese o commetta il reato di aggredire un
agente nell'esercizio delle sue funzioni non può rimanere
impunito, ha sottolineato: "Non accettiamo che il nostro Paese e
i suoi simboli vengano danneggiati dall'esterno, ma non
accettiamo nemmeno che possano essere danneggiati dall'interno".
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