I negoziati per un nuovo cessate il fuoco a Gaza in programma al Cairo e in Qatar continuano. Lo hanno confermato ai media funzionari israeliani nonostante le contrastanti dichiarazioni di Hamas su un possibile congelamento delle trattative dopo il tentato assassinio da parte dell'Idf del capo delle Brigate Qassam Mohammed Deif.
Il capo del Mossad David Barnea dovrebbe partire nei prossimi giorni per il Qatar per continuare i colloqui. Israele ieri ha fatto sapere di non aver ricevuto dai mediatori ancora alcuna comunicazione su un eventuale stop ai negoziati da parte di Hamas. Alcune fonti anonime della fazione hanno annunciato ieri il fermo dei colloqui ma altri hanno smentito le stesse dichiarazioni.
New York Times: Per il raid l'Idf ha atteso che Deif arrivasse da Salameh'
Israele ha sorvegliato a lungo la casa di Rafaa Salameh - comandante del Battaglione Khan Yunis di Hamas - nel sud della Striscia in attesa che vi arrivasse Mohammed Deif per poi compiere il raid a Mawasi.
Lo hanno rivelato fonti della difesa israeliana al New York Times, secondo cui il raid non è iniziato finché non si è avuta la sicurezza che ci fosse anche Deif.
Le stesse fonti hanno sostenuto che Israele stima che Deif abbia problemi di salute a causa delle conseguenze subite per i passati tentativi di ucciderlo da parte dell'Idf e che quindi preferisce restare fuori dalla struttura dei tunnel nella Striscia.
Le fonti hanno sottolineato che Deif avrebbe riposto "una fiducia insolita" in Salameh e che per questo Israele ha atteso per il raid il momento esatto in cui i due si sarebbero incontrati. .
Londra accentua la sua pressione per il cessate il fuoco
Il nuovo governo laburista britannico di Keir Starmer accentua la pressione su Israele per un "cessate il fuoco immediato" nella Striscia di Gaza. Lo sottolineano oggi i media del Regno all'indomani della prima visita in Medio Oriente del neoministro degli Esteri di Londra, David Lammy, il quale ha avuto colloqui sia nella Stato ebraico sia con i vertici dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) in Cisgiordania.
"Sono qui per spingere per un cessare il fuoco, la perdita di vite umane in questi ultimi mesi è stata orrenda e deve fermarsi", ha dichiarato Lammy dopo aver visto a Gerusalemme il premier Benyamin Netanyahu e il presidente Isaac Herzog, oltre al proprio omologo israeliano.
Si è poi detto "frustrato" per gli ostacoli tuttora frapposti all'ingresso dei convogli umanitari britannici e internazionali destinati alla popolazione civile palestinese di Gaza allo stremo, evocando di fronte agli interlocutori israeliani la necessità di un incremento sostanziale del flusso degli aiuti. Nello stesso tempo, il capo del Foreign Office ha ribadito la condanna per l'attacco di Hamas del 7 ottobre e la sollecitazione al rilascio di "tutti gli ostaggi" israeliani ancora detenuti nella Striscia.
Katz a Lammy: 'Senza il rilascio degli ostaggi nessuna tregua a Gaza'
La Gran Bretagna e il mondo devono chiarire a Hamas che non ci sarà cessate il fuoco senza il rilascio degli ostaggi". Lo ha detto il ministro degli Esteri Israele Katz incontrando il suo omologo britannico David Lammy.
"Se Hamas - ha proseguito Katz - capisce che il mondo sta facendo pressioni su Israele affinché ci sia un cessate il fuoco allora non ci sarà un accordo".
Il ministro israeliano ha poi sottolineato a Lammy "l'importanza di continuare a promuovere la richiesta britannica riguardo la giurisdizione della Corte penale dell'Aja ed ha chiarito che Israele è un paese democratico impegnato nello Stato di diritto con un sistema giuridico indipendente".
"La richiesta del pubblico ministero dell'Aja di mandati di arresto contro i leader israeliani è - ha concluso Katz - una decisione scandalosa".
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