"Siamo impegnati a sostenere la proposta israeliana accolta con favore dal presidente Biden. La nostra posizione non è cambiata". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu intervenendo alla Knesset. "Vi prometto - ha detto - 3 cose: la prima è che non finiremo la guerra finché non avremo indietro i nostri ostaggi, vivi o morti. La seconda, che non contraddice la prima, è che non vi porremo fine finché non elimineremo Hamas e finché non riporteremo sani e salvi i residenti del sud e del nord alle loro case". "La terza - ha concluso - è che ad ogni costo e in ogni modo, contrasteremo le intenzioni dell'Iran di distruggerci".
Hamas ha rilasciato una dichiarazione in cui descrive le recenti osservazioni di Benjamin Netanyahu come dimostrazione che il primo ministro israeliano vuole solo un "accordo parziale dopo il quale la guerra riprenderebbe" e non la proposta che l'amministrazione Biden "ha cercato di vendere". "La nostra insistenza affinché qualsiasi accordo includesse un cessate il fuoco permanente e un ritiro completo" delle forze israeliane "era necessaria per bloccare il percorso di Netanyahu", aggiunge Hamas in un comunicato citato dai media arabi. Ieri il premier israeliano ha detto all'emittente Channel 14 che accetterà di sospendere temporaneamente i combattimenti nella Striscia di Gaza per il rilascio di alcuni ostaggi ma che non porrà fine alla guerra finché Hamas non sarà distrutto. In tarda serata poi l'ufficio di Netanyahu ha affermato che è il movimento islamista e non Israele a rifiutare l'accordo di tregua.
Netanyahu riceve avviso per indagine su 'affare sottomarini'
Il premier Benyamin Netanyahu ed altri 4 alti ufficiali hanno ricevuto una lettera-avviso da una Commissione di indagine statale sul cosiddetto affare dei 'sottomarini e navi' acquistati dal gruppo navale tedesco Thyssenkrupp per un valore di 2 miliardi di dollari, che è stato sotto esame per possibile corruzione. Nella lettera-avviso della Commissione - formata nel 2022 dall'allora premier Natfali Bennett - si informa che i 5 possono essere "negativamente" coinvolti dalle conclusioni dell'inchiesta e che devono nominare entro un mese un legale a loro garanzia. Nel procedimento si sottolinea che Netanyahu ha preso decisioni con "implicazioni significative per la sicurezza" senza un processo decisionale ordinato scavalcando il proprio governo per raggiungere accordi con la Germania. Il premier ha respinto ogni accusa sostenendo - secondo il suo ufficio - che l'acquisto "sottomarini è un elemento centrale per la sicurezza nazionale di Israele e per garantire la sua esistenza contro l'Iran". Quell'acquisto - ha continuato - "non solo non ha danneggiato la sicurezza del Paese, ma ne garantisce l'esistenza. La storia dimostrerà che il primo ministro Netanyahu aveva ragione anche su questo tema e ha preso le decisioni giuste per la sicurezza di Israele".
Gallant oggi a Washington vede Blinken e Burns, domani Austin
Il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant ha in programma di incontrare oggi a Washington il segretario di stato Usa Antony Blinken e il capo della Cia William Burns, mentre domani avra' un colloquio con il capo del Pentagono Lloyd Austin. Mercoledi' faccia a faccia invece con il consigliere per la sicurezza nazionale americana Jake Sullivan.
Il passaggio alla Fase 3 della campagna militare a Gaza, che comprende la sconfitta degli ultimi battaglioni di Hamas a Rafah, "impatterà sugli sviluppi su tutti gli altri fronti e Israele si sta preparando ad ogni scenario sia militare sia diplomatico". Lo ha detto il ministro della Difesa Yoav Gallant che a Washington ha incontrato l'inviato speciale del presidente Joe Biden per il Medio Oriente Amos Hochstein. Nell'incontro - ha fatto sapere l'ufficio di Gallant - i due hanno discusso "le azioni per raggiungere un accordo quadro che consenta il ritorno degli sfollati israeliani al nord" dove persiste la minaccia dello scontro con gli Hezbollah. Gallant ha riaffermato "il suo impegno a cambiare la situazione di sicurezza al confine" con il Libano.
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