Primo parziale dietrofront
del governo argentino sui tagli all'istruzione pubblica, dopo la
massiccia manifestazione delle università. Il presidente
ultraliberista Javier Milei ha reso noto che cercherà di
concordare controlli contabili negli atenei anche attraverso
l'intervento di un organismo "tecnico neutrale".
Ciò nonostante, il capo dello Stato non ha rinunciato alle
critiche contro i dimostranti. "Hanno usato una rivendicazione
giusta per fare un atto di opposizione al governo", ha scritto
sui social, stemperando un po' i toni in un post successivo.
"Garantiremo i fondi per il funzionamento delle università e
controlleremo come questi fondi verranno utilizzati".
Milei ha inoltre respinto la tesi di molti osservatori,
secondo cui, con la decisione di ridurre di oltre il 70% il
bilancio destinato agli istituti di insegnamento superiore, si è
attirato l'ira degli argentini di tutte le cassi sociali.
"Lungi dal piegarci ogni volta che tutti questi leader, che
sono il volto del fallimento argentino, si riuniscono dietro una
bandiera. L'unica cosa che fanno è riaffermare la nostra
convinzione che stiamo combattendo le battaglie per le quali ci
ha eletto la maggioranza degli argentini", ha tuonato.
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