La terza riunione della
Conferenza delle Parti (COP 3) riguardante l'Accordo di Escazù
promosso dalla Commissione economica per l'America Latina e i
Caraibi (Cepal), si è conclusa a Santiago del Cile con un
"rafforzato impegno a riconoscere, proteggere e promuovere tutti
i diritti dei difensori dei diritti umani in materia
ambientale".
Gli Stati, riferisce un comunicato della Cepal, "hanno
approvato il Piano d'azione sui difensori dei diritti umani in
materia ambientale, una 'road map' senza precedenti che cerca di
lanciare una serie di assi prioritari e azioni strategiche per
procedere verso l'attuazione piena ed efficace dell'articolo 9
sui difensori dei diritti umani in materia ambientale".
Questa edizione della COP 3 dell'Accordo di Escazú ha riunito
più di 700 persone, tra cui delegazioni di 15 Stati e nove Paesi
osservatori, responsabili delle Nazioni Unite e di altre
organizzazioni internazionali.
Intervenendo nei lavori Carlos de Miguel, responsabile della
divisione Sviluppo sostenibile della Cepal, ha avvertito che
nella regione ci sono ancora 183 milioni di persone che vivono
in povertà. "L'America Latina deve cambiare il proprio modello
di sviluppo per crescere senza incidere sull'ambiente. Dobbiamo
investire di più e meglio e generare posti di lavoro di qualità
affinché il benessere raggiunga tutti".
La 4/a riunione della Conferenza delle Parti dell'Accordo di
Escazú si terrà dal 22 al 24 aprile 2026 a Santiago del Cile.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA