Il referendum e la consulta popolare
sulla sicurezza svoltisi in Ecuador hanno segnato un trionfo per
il presidente Daniel Noboa: secondo un conteggio rapido del
Consiglio nazionale elettorale (Cne), il leader conservatore -
che da metà gennaio ha dichiarato guerra alla criminalità
organizzata, decretando lo stato di emergenza e il conflitto
armato interno - ha ottenuto consensi (con una media del 65%) in
nove degli 11 quesiti posti (cinque dei quali destinati a
modificare la Costituzione). Il 'no' ha invece prevalso nelle
domande riguardanti il contratto lavorativo a ore e l'arbitrato
internazionale, rispettivamente con il 64,88% e il 68,83%.
Un risultato complessivamente positivo per Noboa, che non era
dato per scontato dopo gli avvenimenti delle ultime settimane,
caratterizzati dallo scoppio di una grave crisi energetica e dal
ripudio internazionale seguito all'invasione dell'ambasciata
messicana a Quito.
"Mi scuso per aver anticipato un trionfo che non posso
smettere di festeggiare con qualcuno a cui devo gran parte di
esso", ha scritto il presidente sui social mostrando un selfie
con Mónica Palencia, ora ministro degli Interni.
Il capo dello Stato ha infatti subito apportato modifiche al
suo gabinetto ministeriale. Palencia, che era responsabile del
ministero del Governo, è stata ufficialmente designata a capo
del ministero degli Interni. Al suo posto è stato nominato
Michele Contugi, che ha nel frattempo rassegnato le dimissioni
dal Centro di intelligence ecuadoriano (Cies).
Il voto è stato caratterizzato da forti tensioni: il
direttore di un carcere a Manabi è stato ucciso da uomini
armati, mentre i militari hanno sedato un tentativo di sommossa
con alcuni prigionieri feriti nel penitenziario di Los Ríos.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA